La mia amica Nane

Paul-Jean Toulet

La Grande Biblioteca

Anno :1995

Pagine :160

Prezzo :9,90€

ISBN :978-88-368-0754-3



Il libro:
Autore di quelle Controrime che restano fra le raccolte più affascinanti e significative della poesia francese del primo Novecento - note ai lettori italiani per la splendida traduzione di Gesualdo Bufalino -, Paul-Jean Toulet (1867-1920) è altrettanto noto in Francia come narratore; ed il più noto, probabilmente il più suggestivo, dei suoi romanzi, è La mia amica Nane, apparso per la prima volta nel 1905. Quest'opera condensa in effetti nel modo migliore le caratteristiche della narrativa di Toulet: anche qui l'autore si preoccupa poco dell'organizzazione dell'intreccio e sembra procedere un po' a caso, assecondando il suo mutevole estro di narratore; il rovescio della medaglia è dato, però, dalle accelerazioni improvvise della sua prosa, dalle concise, penetranti digressioni ricche di un humor elegante e discreto; così che i personaggi, che a prima vista sembrerebbero risentire della nonchalance compositiva del loro autore, divengono a un tratto ben vivi e indimenticabili. Come lo è, certamente, Nane, la giovane cortigiana alla moda, ambiziosa, sensuale, eccitante e, insieme, ingenua, infantile, quasi sprovveduta. E il romanzo è come una galleria di ritratti della protagonista, vista attraverso l'occhio malizioso e disincantato del suo fedele amico: un piccolo, delizioso 'trattato' delle grazie e disgrazie di questa eroina del 'demi-mond' francese di fine Ottocento.

L'autore:
Paul Jean Toulet nacque a Pau nel 1867 (morì a Saint-Loubès nel 1920 per abuso di alcool e stupefacenti), di origine creola, trascorse l'infanzia e la prima giovinezza nell'isola Mauritius. Dopo lunghi viaggi ai tropici si stabilì a Parigi dove raggiunse rapidamente la notorietà come collaboratore de «La Vie parisienne», con racconti brillanti e cinici. Tra le sue opere sono il romanzo Il signor de Paur, uomo pubblico (Monsieur de Paur homme publique, 1898), Il matrimonio di don Qujote (Le mariage de don Quichotte, 1901) e La mia amica Nane (Mon amie Nane, 1905), qui pubblicato dalla Passigli Editori. Sono nell'insieme testimonianze deliziose e divaganti, lucidamente scettiche, delle raffinate abitudini borghesi degli anni a cavallo tra i due secoli. Da ricordare anche i Versi inediti (Vers inédits, 1936) e il volume Diario e viaggi (Journal et voyages, 1934) documento della sua ricerca letteraria e della sua vita tempestosa.

Il brano:

«"Quae est ista, quae progreditur ut luna?"(Cantic. cantic.)Chi è questa giovane, che si avanza verso di noi, i cui lineamenti non annunziano una viva intelligenza?Questa amica, che voglio mostrarti in camicia, o lettore, ovvero ornata con i mille abbigliamenti che erano quasi un secondo aspetto della sua bellezza, fu soltanto una donnina allegra - e triste. […]»