Un ragazzo d’altri tempi

Silvio D'Arzo

La Grande Biblioteca

Anno :1994

Pagine :206

Prezzo :9,90€

ISBN :978-88-368-0710-9


Il libro:

La fama di Silvio D'Arzo (1920-1952) è stata rilanciata negli ultimi anni da varie iniziative editoriali che hanno rimesso in circolazione gran parte delle opere edite nel celebre volume postumo (Vallecchi, 1960) e proposto parecchi inediti. Questo nostro volume riunisce a sua volta due romanzi incompiuti ma di notevolissima fattura ed importanza - L'uomo che camminava per le strade e Un ragazzo d'altri tempi -, facendoli seguire dalla raccolta Maschere. Racconti di paese e di città, apparsa nel 1935 (quando l'autore era soltanto quindicenne) presso l'editore Carabba e da allora mai più ristampata. Fra la giovanissima raccolta Maschere, tutta pervasa di un verismo crudo di chiara derivazione verghiana e dannunziana, e le altre due opere qui riunite, c'è ovviamente un abisso; come del resto notevolissima è la differenza che separa la maniera del narrare de L'uomo che camminava per la strade con quella disinvoltura insieme malinconica ed ironica tipica del D'Arzo di quegli anni, fra il 1939 e il 1940 - da quella più sobria, impersonale e carica di tensione che ritroviamo in Un ragazzo d'altri tempi; e tuttavia questi tre diversi 'modi' ci aiutano a penetrare nel laboratorio stilistico di uno dei grandi scrittori italiani del '900, amatissimo da scrittori e critici come Bilenchi, Montale, Pampaloni, Bertolucci, Macrì, morto a soli trentadue anni alle soglie di una nuova, promettentissima stagione creativa.
Il brano:

«Carlo Stresa compiva ventinove anni quel giorno. E il numero gli fece uno strano effetto. Suono sgradito, inconsueto. Si era abituato a dire ventotto, ventotto, ventotto, per trecentosessantacinque giorni di fila e adesso non riusciva a capacitarsi di non poterlo più dire. E per un solo giorno, poi: per le ultime ventiquattr'ore soltanto neutre e grigie come le migliaia d'ore passate da quand'era nato. Fino a martedì, ieri, aveva ventotto anni, adesso un anno di più, di punto in bianco; ora ne aveva ammucchiato di colpo ventinove; come uno, quel droghiere là, per esempio, sulla piazzetta, che domani, fra solo dodici ore e qualche cosa, ne potrebbe anche compiere trenta.[…]»