L’harem

Gérard de Nerval
Le Occasioni
Il libro:
Il racconto L'harem fa parte di quel Viaggio in Oriente che Nerval pubblicò prima in una serie di articoli, poi in due edizioni incomplete dal titolo Scene della vita orientale, e, infine, nella versione definitiva apparsa nel 1851, quattro anni prima del suicidio dello scrittore.
Il viaggio, in realtà, Nerval lo effettuò in due riprese, fra il 1843 e il 1844, ma la sua opera, e dunque anche il racconto qui pubblicato, non rappresenta un mero resoconto di quell’itinerario. Nerval scrive in effetti – come nota Maurizio Ferrara nella prefazione – un «romanzo-viaggio», e all’interno di esso l’episodio narrato ne L'harem si staglia fra tutti come quello più 'romanzesco', quello in cui meglio si caratterizza l’intrigo che diviene via via filo conduttore dell’opera: la ricerca di una moglie; perché – come scrive lo stesso Nerval - «ci sono solo due tipi di epiloghi, il matrimonio o la morte».
L'autore:
Gérard de Nerval, pseudonimo di Gérard Labrunie (1808-0855) è stato poeta, saggista, drammaturgo, critico e scrittore di racconti. A vent’anni aveva già pubblicato una traduzione del Faust di Goethe, che spinse Goethe stesso a scrivergli:: «leggendovi, ho finalmente capito me stesso».
Amico di Alexandre Dumas e Theophile Gautier, dopo una vita da nomade e in preda alla follia, Nerval si tolse la vita a quarantasei anni in una angusta stradina di Parigi.
Il brano:
«…La legge musulmana non ha niente che riduca le donne a uno stato di schiavitù e di abiezione, come si è creduto. Ereditano, hanno proprietà personali, come ovunque, e anche al di fuori dell’autorità del marito. Hanno il diritto di provocare il divorzio per cause stabilite dalla legge…»