L’uomo che era amico della notte
Ciro Alegria
La Grande Biblioteca
Il libro:
Scrive Ciro Alegrìa nelle sue memorie che se L'uomo che era amico della notte ha qualche merito, uno in particolare è quello di essere il primo tentativo fatto da un sudamericano di raccontare un tema tipico della letteratura 'yankee'. Si tratta infatti della storia di un nero accusato di aver violentato una giovane donna bianca. Tutta la trama è condotta attraverso un abile monologo in cui il protagonista, Pat Brook, narra al suo amico Jim come fu che riuscì a sfuggire alla polizia nascondendosi di giorno e scappando, seminudo, al calar delle tenebre - confuso quasi con la notte - fino a raggiungere New York e a perdersi in Harlem, il famoso quartiere nero.
L'autore:
Ciro Alegrìa (1907-1967) è, insieme a Vargas Llosa e a Josè Arguedas, uno dei grandi narratori peruviani del Novecento. Fra le sue opere, ricordiamo: La serpiente de oro, Los perros hambrientos e El mundo es ancho y ajeno, tre pietre miliari della moderna letteratura ispano-americana.
Il brano:
«Ah, Jim, tu non mi credi? Si vede che sei un negro senza cervello. Un maledetto negro buono, ma senza cervello. Tu porti la notte nella pelle, come me. Questo lo vedono tutti. Ma c'è una differenza, Jim…[…]»