Il libro:
Fra gli scrittori che hanno riflettuto sulla complessa relazione tra politica e letteratura, la posizione di Mario Vargas Llosa è particolarmente interessante, in quanto il grande narratore peruviano non solo ha indagato questa relazione nel corso della sua ormai vasta opera, ma ha voluto cimentarsi anche in prima persona con l’impegno politico, candidandosi alcuni anni fa alla presidenza del suo Paese. Il presente volume è il risultato di la Cátedra Alfonso Reyes dell’Istituto di Studi Superiori di Monterrey, nel quale Vargas Llosa ricostruisce l’evoluzione della sua visione politica, a partire dai giovanili entusiasmi per Jean-Paul Sartre e il suo engagement, fino ad evidenziare il ruolo della politica nell’opera degli scrittori più amati: Flaubert, Tolstoj, Faulkner. Ne risulta una serie di interessanti e originali approfondimenti sul tema, che viene ulteriormente esemplificato grazie alla lunga conversazione fra lo stesso Vargas Llosa e lo studioso Raymond L. Williams, autore anche del saggio che chiude il volume.

Il brano:

«Ho letto per la prima volta Alfonso Reyes quando ero molto giovane, durante il mio primo anno di università a Lima, e conservo ancora vivido il ricordo della sensazione che risvegliò in me leggere quel breve testo, quel gioiellino squisito che reca il titolo di Visione di Anáhuac, descrizione a cavallo tra l’immaginazione e la storia della capitale preispanica scritta in una delle prose più eleganti, chiare e intelligenti della lingua spagnola. Da allora sono un ammiratore e un lettore devoto del maestro di Monterrey…»

L'autore:

Mario Vargas LLosa è nato in Perù nel 1936 ed è naturalizzato spagnolo. Ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2010.