Migrazioni
Francesco Tentori
Passigli Poesia
Il libro:
«Le poesie qui raccolte seguendo non tanto l’ordine cronologico di composizione quanto la coerenza del filo che da un libro all’altro le unisce, fan parte di Diario (1956), Lettere a Vilna (1960), Nulla è reale (1964), Lo stormire notturno (1968), Corrispondenze in una stanza (1974), Viaggio in uno specchio (1978), Animale d’ombra (1984), Dialogo con l’assente (1989).
La prima delle tre sezioni in cui il libro è diviso raduna esempi di ciò che nello spazio di quattro decenni è andato prendendo forma in una medesima direzione. Il titolo che la distingue vuole alludere al senso di quel cammino. La seconda sezione comprende versi scritti, i primi poco prima e all’indomani della morte di mia madre, i successivi nel corso degli anni, seguendo il flusso e il riflusso della memoria e le maree del sentimento. Quanto alla terza: è accaduto che chiedessero d’essere rappresentate figure e presenze intermedie tra corpo e ombra, tra sogno e realtà, a volte non più che proiezioni fantastiche del possibile. Riunendo i versi in cui si sono incarnate quelle fantasmagorie, nelle quali riconosco ormai soprattutto me stesso, non ho trovato per essi titolo più appropriato di quello di invenzioni. Mi riterrei pago se in queste poesie si avvertissero, al di là dei debiti e delle suggestione, una modulazione, un timbro riconoscibile; dubito si possa aspirare, sentendosi partecipi di una tradizione e di una lingua poetica, ad altra originalità.»
Francesco Tentori Montalto
Il brano:
«L’assenza nutre la memoria. Sboccia
da radici d’assenza la tua immagine
viva nell’aria che ti esclude, specchio
per lo sguardo del cuore e apparsa appena
già domina, è presenza che non tollera
altri pensieri.»
da L’assenza nutre la memoria. Sboccia