Un’eredità intellettuale
Maestri e allievi di scienze politiche di Torino
AA. VV.
Fuori collana
Il libro:
«Quando nel giugno 1994 presentai ai colleghi un documento di candidatura alla presidenza della facoltà per il triennio 1994-1997 (mandato che le ferite della vita m’impedirono di portare a termine) m’impegnai ad attuare la proposta da altri avanzata, che la facoltà pubblicasse un libro dedicato al ricordo dei suoi docenti scomparsi: nella convinzione che per una comunità di cultura qual è una facoltà universitaria coltivare la memoria delle proprie radici è vocazione ineludibile, proprio perché in essa la memoria si fa cultura.
Il libro che ora vede la luce – composto da scritti che spaziano dal vero e proprio saggio scientifico al ritratto, ora accorato ora percorso dalla saggezza dell’ironia, di ambienti e persone indimenticate –, nel proporre una sorta di biografia intellettuale della nostra facoltà che si slarga talvolta in quella della città che la ospita, restituisce al lettore un’idea alta di Università, come luogo di riflessione, di ricerca e d’insegnamento; di affinità elettive temprate nelle idee e nei sentimenti; di intensi, filiali rapporto fra maestri e allievi.»
dalla premessa di Alfonso Di Giovine