Il tempo di mettermi in cammino

Emilio Coco

Passigli Poesia

Prefazione di Giancarlo Pontiggia

Anno :2021

Pagine :144

Prezzo :16,00€

ISBN :9788836818952

«Mai, Signore, la morte / mi ha fatto assaporare tanta vita»: si apre così, con un settenario e un endecasillabo (le due misure cardine dell’intera raccolta), il nuovo libro di Emilio Coco, poeta dei luoghi e degli affetti, che tanto ci aveva commosso anni fa con i versi in mortem per l’amatissimo fratello. Si apre, il libro, su uno scenario cimiteriale, e con due versi che farebbero pensare, se presi alla lettera, a un memorabile componimento de L’allegria. Ma qui, tra le case dei morti, la prospettiva appare subito rovesciata: «È tutto così fresco, così intimo / che mi viene la voglia di godermi / una vita più sana accanto a loro». E benché il poeta cammini assorto in tristi pensieri, e il verbo che campeggia nel titolo alluda a un ben altro camminare, questo è un libro tutt’altro che elegiaco come la materia cimiteriale imporrebbe…
Ciò che lo spinge verso il luogo dei morti non è dunque il venir meno di un impulso vitale, ma lo stato di degrado, di miseria morale in cui versa la città dei vivi: una città su cui incombe il peso di una modernità arida, disumana, maligna…
Dalla prefazione di Giancarlo Pontiggia

 

Emilio Coco (S. Marco in Lamis, 1940), ispanista e traduttore, ha curato diverse antologie di poesia spagnola e ispanoamericana; e ha tradotto anche poesia dall’italiano allo spagnolo per editori spagnoli, messicani e colombiani. Di grande rilievo, tra gli altri, i tre volumi de "Il fiore della poesia latinoamericana d’oggi" pubblicati con l’editore Raffaelli. Come poeta, ha pubblicato sette libri di poesia in Italia, tra i quali "Il dono della notte", apparso in questa nostra collana nel 2009, tutti riuniti poi nel volume "Poesie 1990-2020" (Raffaelli, 2021); e quindici fra la Spagna e l’America Latina.
Diversi i premi e i riconoscimenti ottenuti. Nel 2003 è stato insignito dal re Juan Carlos I del titolo di commendatore dell’ordine “Alfonso X el Sabio”, uno dei più alti riconoscimenti che si concedono in Spagna per meriti culturali. Nel 2010 gli è stata conferita dall’Università di Carabobo in Venezuela l’onorificenza “Alejo Zuloaga Egusquiza”. Nel 2011 gli è stata assegnata in Messico la medaglia d’argento per “su gran labor de traductor de la poesía mexicana”. Nel 2014 gli hanno tributato un omaggio al Festival “Letras en la mar” di Puerto Vallarta, in Messico. Nel 2016 gli è stato attribuito il premio internazionale Ramón López Velarde. Nel 2020 è stato poeta omaggiato a Quito, in Ecuador, nell’ambito del festival di poesia “Paralelo cero”. È stato tradotto in dodici lingue e ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia.