Il libro:
«Dopo due thriller storici (Il bargello della Vetra e Diavoli e capitani) ambientati nella Milano del Seicento, Nino Majellaro ci sorprende con un thriller paradossale, grottesco e ironico, ambientato nella Milano del Duemila (con droga, mafia, corruzione politica e guerre internazionali sullo sfondo): nel romanzo c’è mistero e commedia, ma ci sono anche proiezioni allucinate da noir gotico.

Le vittime del beckettiano intreccio di Majellaro sono scrittori. Ma ‘chi è l’ammazzascrittori?’ non è la domanda che intriga il commissario della mobile Giulio Gremese. La prima domanda che guida il poliziotto è ‘può un nano che zoppica essere un buon giocatore di ping pong?’. E la domanda quasi conclusiva suona: ‘In questa Milano futuribile e spettrale, dove la scienza si combina con la follia, si uccidono gli scrittori o si cerca di uccidere la scrittura?’.
Lentamente, pagina dopo pagina, la crociera di Majellaro in un mare di delitti diventa una crociera demenziale (con uomini-scimpanzé) nella spettrale corruzione dell’imprenditoria.»
dalla quarta di copertina di Raffaele Crovi

L'autore:
Nino Majellaro, narratore, poeta e studioso di letteratura di viaggio, è noto soprattutto per il romanzo storico L’isola delle comete (Premio Selezione Campiello 1990) e i due thriller storici, ambientati nella Milano manzoniana dell’occupazione spagnola e della peste, Il bargello della Vetra (1992) e Diavoli e capitani (1997).