Cavallo azzurro vestito rosso
Undici racconti di amore e disamore
Maria Pia Simonetti
Passigli Narrativa
Quando la realtà non è all’altezza della situazione è possibile prenderne atto e andare a dormire sperando che i sogni siano migliori. Oppure si può provare a rimodellarla raccontandola, andando oltre con lo sguardo, al di qua o al di là del presente. Non in altri mondi, ma in questo nostro, trasfigurato dai desideri, dal bisogno di ritrovare cose perdute, di imparare da occasioni mancate. Si può immaginare. E immaginando si ridisegna la nostra vita. Con ironia, con tenerezza, con verità. Ecco cosa fanno le undici storie di questo libro.
Qualche esempio: cosa può fare una nonna allontanata dalla nipotina se non raccontare per lei i suoi straordinari incontri con la Madonna in manto azzurro e scarpe col tacco? E chi potrebbe, senza le canzoni di Lucio Dalla, raccontare una storia come quella di Dani e del bellissimo cuciniere moldavo Artiom incontrato per caso sulla spiaggia? E non è forse vero che solo una bambina piena di ingegno può scoprire chi è l’uomo che dorme nei giardini pubblici? E ancora, può una storia d’amore inventata per noia produrre una storia d’amore vissuta con gioia?
Undici racconti che sono altrettante riflessioni sul senso perduto delle cose, come a riscoprirne e rilanciarne il significato nelle nostre esistenze. Perché un senso c’è sempre, come nel lungo e bellissimo "Cari saluti da Salimbù", dove sarà proprio tra le righe del racconto che una figlia e una madre riusciranno finalmente a ricomporre la loro difficile storia.
Maria Pia Simonetti è nata a Torino e vive ad Aosta, impegnata in varie attività di carattere culturale. Ha pubblicato una raccolta di racconti, "Neanche Guido da Verona" (La Luna, 1986 – Premio Arcidonna), i romanzi "La nostra storia" (Passigli, 2001) e, per ragazzi, "La guerra invisibile" (in collaborazione con Elena Accati, Lineadaria, 2012). Ha curato diversi volumi, fra i quali "Le storie salvano la vita? Quindici racconti di scrittori italiani" (Mavida, 2006 – Premio Fregene per il progetto editoriale) e un libro di conversazioni con Fosco Maraini, "Viaggiator curioso" (Passigli, 2001 – nuova edizione ampliata, 2020).
Ha ideato e diretto rassegne e piccoli festival letterari tra cui Arcastella – festival di Cultura Ebraica (Torino 2002 e 2004) e Culturambiente (Aosta 2008).
«… Adesso le mie notti sono piene delle sue angosce che si sommano alle mie, a quelle della mia vecchiaia che urge, del mio bisogno colpevole di sgombrare il campo da questo suo più che settantennale incombere sulla mia vita. Una vita che le ho impedito prestissimo di infiocchettare per la fiera delle sue vanità. Una vita che ho cercato di sottrarle appena possibile: missione impossibile. La madre sta dentro, rode il tuo fegato, colonizza i tuoi sogni, spadroneggia nelle tue scritture. La sua faccia cancella i tuoi lineamenti: anche quando non le somigli finisci per assomigliarle: sei alta e ti abbassi come lei, i tuoi capelli diventano bianchi come i suoi, le tue mani si deformano come le sue, le sue varici fioriscono anche sulle tue gambe. E anche dentro, anche dentro, la sua rabbia trasforma in rabbia, il suo avvilimento in avvilimento tutto quello che toccano. E toccano tutto. E oscurano i miei cieli, seccano i miei prati, tagliano i miei alberi. Intanto fuori, come in un film di fantascienza, il virus impazza»...
Cari saluti da Salimbù