Erostrato
o la ricerca dell'immortalità
Fernando Pessoa
Opere di Pessoa
Il libro:
«Troverò ben io il modo di farvi attoniti, o stolti; dovrete ripetere in perpetuo il mio nome. Se per oneste imprese mi ricusaste la fama, vi sforzerò darmela per sempre con una trista». Così Alessandro Verri faceva parlare il povero Erostrato, che nel 356 avanti Cristo appiccò le fiamme al tempio di Artemide a Efeso, nel tentativo di immortalare – con la distruzione di una delle sette meraviglie del mondo – il proprio oscuro nome.
E con il nome di Erostrato per titolo, appunto, Fernando Pessoa compone un saggio per cercare di definire ciò che non gli riuscì mai in vita: la celebrità. Lui – e i suoi innumerevoli eteronimi – scrittore e poeta assolutamente ‘postumo’, destinato alla notorietà solo molti anni dopo la sua morte, creatore di miti, lui, che sognava il Premio Nobel e il Quinto Impero, cercherà con questo testo squisitamente letterario – in compagnia di Carlyle e Browne, di Milton e Shakespeare – di sistematizzare e di dare una logica a quell’impalpabile e bizzarro fenomeno che si chiama Fama.
Il brano:
«È mia intenzione esaminare il problema della fama, casuale o permanente che sia, indagare in quali condizioni questi due tipi di fama si producano tra gli uomini e prevedere, per quanto possibile, in quali condizioni sarà probabile che ciascuno dei due tipi si verifichi in futuro. La fama è accettare che un uomo, o un gruppo di uomini, abbia a qualche titolo valore per l'umanità. Per indagare il problema dobbiamo fornire una definizione di fama. Come pure dovremo anche fornire una definizione di umanità.[…]»