Graffiti
Sergej Stratanovskij
Russia poetica
Con il titolo di una delle sue principali raccolte, Graffiti, la presente antologia offre un'organica scelta di testi tratti dalla produzione più recente di Sergej Stratanovskij. Classico dell'underground di Leningrado - ossia di un fenomeno letterario e filosofico che negli anni Settanta e Ottanta si organizzò nel sottosuolo e ramificò a tal punto da configurarsi come vera e propria seconda cultura parallela a quella ufficiale sovietica - Sergej Stratanovskij fissa il suo sguardo puntuto sulla città tornata nel 1991 a ridenominarsi San Pietroburgo, rendendola sineddoche di quel continente complesso e indecrittabile che è la Russia odierna. Imperniati su un fulcro etico che li rende scabri e finanche burberi, i versi di Stratanovskij pizzicano i nervi più nudi di un paese fatto di realtà attualissime ma anche radicate in un tempo quasi astorico, ricche di squarci metafisici, concretissime nella loro fattuale tortuosità.
Nato a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1944, Sergej Stratanovskij ha lavorato per molti anni presso la biblioteca Nazionale della sua città, ed è una figura di primo piano nella cultura leningradese non ufficiale in epoca tardo sovietica. Dopo molte edizioni clandestine, ha pubblicato il suo primo libro, Versi, solo nel 1993. Ha ricevuto importanti riconoscimenti.