Hotel Savoy
Joseph Roth
Passigli Narrativa
Secondo romanzo di Joseph Roth dopo La tela di ragno, già pubblicato dalla Passigli Editori, Hotel Savoy (1924) è uno dei primi romanzi ad affrontare la ‘Finis Austriae’, assieme al sovvertimento degli equilibri dell’Impero austro-ungarico, ordinato sistema sociale del ‘mondo di ieri’. Il protagonista Daniel Dan, un ufficiale austriaco, figlio di ebrei russi, aspirante scrittore, si trova, dopo il crollo della monarchia, nell’albergo più lussuoso e più ‘europeo’ di Varsavia. Daniel Dan è un ebreo errante, un austriaco che ha perduto la sua patria.
L’albergo, con il suo sfarzo e le sue luci, è emblema di un mondo, in realtà non più esistente, popolato, al di là dell’apparenza, da profughi affamati e dai reduci sbandati di una civiltà che è crollata e di una guerra perduta che si incontrano e immediatamente si perdono sempre restando ai margini di una società che li ignora.
Come il Franz Tunda di "Fuga senza fine", altro grande romanzo dello scrittore austriaco, ma soprattutto come Joseph Roth stesso, incarna una generazione sconvolta dalla tragedia della fine di un mondo e dalla conseguente perdita di identità che, sei anni più tardi, si trasformerà nell’indifferenza de "L’uomo senza qualità" di Robert Musil.