Il cineclub del mistero
Valerio Varesi
Passigli Narrativa
Valerio Varesi è uno scrittore che fa anche il giornalista con taglio investigativo. Racconta le cose come il commissario Soneri, che ormai, dopo alcuni romanzi, è diventato uno di quegli appuntamenti che la serialità del giallo ci regala, e si può benissimo avvicinare a figure riflessive, tormentate e concrete come il commissario De Vincenzi di Augusto De Angelis, il sergente Sarti Antonio di Loriano Macchiavelli o anche il Duca Lamberti di Giorgio Scerbanenco. Gente piena di dubbi, a cui non piace che le cose non quadrino. Per esempio, che ci sia un morto in un piccolo cineclub, deceduto di morte naturale, forse di infarto, che però ha un filamento di cotone attaccato ad un herpes sul labbro, ed è amico di una donna il cui marito è stato ucciso. Cose che alla gente normale non direbbero nulla ma che ad uno come Soneri, o come De Vincenzi, come Sarti, come Lamberti, tolgono il sonno.
Quando i personaggi funzionano è come se esistessero davvero e si muovessero per volontà propria. Per questo, a dare voce a un personaggio ‘vero’ come il commissario Soneri ci voleva qualcuno che le cose le sapesse (e le sapesse raccontare) come Varesi. D’altra parte, il commissario Soneri di sé dice: «Uno che fa questo mestiere trova banale ogni finzione».
Carlo Lucarelli