Il “Leon d’Oro” di Granpère
Anthony Trollope
Passigli Narrativa
1870: il “Leon d’Oro” è un piccolo albergo di provincia nella cittadina immaginaria di Granpère, nella Lorena occupata dai prussiani. Il proprietario, Michel Voss, vi abita con la seconda moglie, il figlio di primo letto George e la nipote acquisita Marie Bromar. Quando tra i due giovani nasce un tenero sentimento, Michel, convinto che per entrambi non sia quella la scelta migliore – e forse anche per l’impressione fastidiosa che si agisca alle sue spalle –, nega il consenso alla relazione e allontana il figlio da casa. George si reca a Colmar, dove prende in gestione l’“Hotel della Posta”, e per un anno non dà più sue notizie; mentre Marie, credendosi ormai dimenticata, cede alle insistenze dello zio perché si fidanzi con Adrian Urmand, un ricco mercante di stoffe di Basilea. Quando però la notizia dell’imminente matrimonio giunge a George, il giovane parte di gran corsa per Granpère alla riconquista della ragazza… Pubblicato nel 1872, quando Anthony Trollope era all’apice della sua popolarità, "Il 'Leon d’Oro' di Granpère" è una delle rare opere del grande autore vittoriano ambientate fuori dalla sua Inghilterra. Hugh Walpole, autore di una celebre biografia di Trollope, la definì «non solo il suo miglior romanzo breve, ma anche uno dei più affascinanti idilli della letteratura inglese», e in effetti il susseguirsi di equivoci amorosi, nonché la pregevole caratterizzazione dei personaggi, rendono quest’opera un piccolo gioiello narrativo.
Fra i più grandi narratori inglesi dell’età vittoriana, la popolarità di Anthony Trollope (Londra, 1815-1882), parzialmente oscurata durante la sua vita dai nomi di Thackeray e soprattutto di Dickens, si è largamente diffusa nel secolo scorso. In Italia la sua opera è tornata alla ribalta grazie a diverse nuove edizioni, come i romanzi "Le torri di Barchester", "Le ultime cronache del Barset", "Lady Anna", "La vita oggi", "Il Primo Ministro", "Orley Farm". La Passigli Editori ha già pubblicato, in questa stessa collana, i romanzi "Il cugino Henry", "Due ragazze" e "Harry Heathcote, l’australiano"; inoltre, i racconti “italiani” de "L’ultimo austriaco che lasciò Venezia" e i tre racconti “esotici” de "Il bagno turco".