Il padiglione cinese
Eduard von Keyserling
Passigli Narrativa
Dopo aver passato la vita fra piaceri e amori illeciti, Günther von Tarniff, giovane aristocratico baltico, sposa l’amica d’infanzia Beate, anch’essa di nobile famiglia, e si stabilisce con lei nel castello di Kaltin, con l’intento di passarvi un’esistenza tranquilla. L’inatteso ritorno di Mareile, la figlia del fattore, vecchia compagna di giochi dei due coniugi e ora divenuta una bellissima e celebre cantante, getta però nello scompiglio Günther, che si innamora ricambiato della donna, iniziando con lei un’ardente relazione che pone fine ai suoi propositi.Primo titolo del fortunato filone delle Schlossgeschichten, le “storie del castello”, "Il padiglione cinese" ("Beate und Mareile", 1903) è il romanzo che decretò la fama di Eduard von Keyserling, rientrando a buon diritto nel novero dei suoi capolavori. Anche in quest’opera, che riproponiamo nella storica traduzione di Mario Benzi – ora rivista, commentata e introdotta dal nipote Gian Mario Benzing –, von Keyserling, che Thomas Mann, Robert Walser e Hugo von Hoffmanstahl consideravano uno dei massimi scrittori del primo Novecento, riesce a restituire quel senso di decadenza percepito dalla nobiltà baltica, un’aristocrazia che alle soglie della tragedia della Prima guerra mondiale inizia a percepire l’approssimarsi della propria fine.
Appartenente a una antica famiglia della nobiltà baltica, Eduard von Keyserling (Hasenpoth, 1855 – Monaco di Baviera, 1918) nacque in Curlandia, a quel tempo parte dell’Impero russo e oggi della Lettonia. Studiò dapprima in Germania e poi all’università di Vienna, per stabilirsi poi definitivamente a Monaco di Baviera. La sua vita fu lungamente segnata da una grave malattia che lo condusse alla paralisi e alla cecità. Tra le sue opere più famose, ricordiamo: "Il castello di Dumala", "Principesse", "La sera sulle case", "Nell’angolo di quiete", "Afa" e, da noi recentemente pubblicato in questa stessa collana, "Onde".