La lingua batte
Giovanni Commare
Passigli Poesia
Il libro:
«Lingua fatta di lingua, la poesia di Giovanni Commare, di lingua mescidata di lingue, echi, rimandi, detriti, relitti, assilli rotazioni tormentoni di senso che si fanno di nuovo parola, magari anche parola d'amore. È un libro ottimistico, sereno, divertito. Ma c'è un fatto che condiziona l'allegria linguistica, e le imprime un viraggio tragico, ed è la guerra, l'endemica guerra mondiale. Una allegria di naufragi allora, dentro i vocabolari. Ma non è un gioco linguistico. Né potrebbe esserlo. È solo un'altra strada per tornare alla casa della lingua, del senso, del sentimento, fors'anche della passione. La sillabata parola è stata sfrattata, non ha più stilizzata dimora. E di linguaggi sontuosi di tradizione non è più il caso di dire. 'Stare dentro i fatti è la necessità' e 'molti raccontano in modo diretto'. Due sintagmi per enunciare la nuova situazione della parola scossa e rinnovata dei nostri giorni […]». Dalla prefazione di Marino Biondi
L'autore:
Giovanni Commare, siciliano (è nato nel 1948 a Campobello di Mazara, Trapani), vive e lavora a Firenze. Ha pubblicato: Presenti e invisibili. Storie e dibattiti degli emigranti di Campobello, Milano, Feltrinelli, 1978, in collaborazione con Chiara Sommavilla; L'azione distratta, con una postfazione di Gianfranco Ciabatti, Firenze, Cesati, 1990 (segnalata al Premio Montale); La distrazione. Opera aperta, Firenze 1998-1999; il poemetto Aspettando l'imbarco, in La clessidra, Novi Ligure, novembre 2002; La distrazione (Immagini per un processo per una identificazione), Napoli, Poetry Wave, 2004. Alcune sue poesie sono state pubblicate nell'almanacco Alto mare (Reggio Emilia, Prandi, 1968); altre sono presenti nelle antologie Storia dell'arte italiana in poesia, a cura di P. Perilli (Firenze, Sansoni, 1990) e Nostos, a cura di F. Manescalchi (Firenze, Polistampa, 1997). Suoi racconti e articoli sono usciti sulle riviste "Linea d'ombra", "Paragone", Numoer0", "Il ponte", "Allegoria", "La clessidra" e "Il grandevetro" di cui è redattore.
Il brano:
«a chi giunge il grido di chi si è perso?dalla prigione l'attimocorre come un brividoper le vie del mondo un infinito verso»