L’enigma del Cavalier Agnelli
Oddone Camerana
Passigli Narrativa
Il Cavalier Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, è stato definito 'eroe solitario ed enigmatico del capitalismo italiano'. Pensieroso e solo lo vede anche un funzionario di polizia incaricato di pedinarlo per le strade di Torino nel 1920, mentre la città è teatro di violenti scontri sociali.
Estromesso dalla sua azienda, dove un centralino risponde anonimamente "Fiat-Soviet", nelle sue passeggiate solitarie il Cavalier Agnelli ricpercorre geometrie urbane, luoghi storici della memoria, simboli della cultura della sua Torino, confrontandosi con l'enigma di come ritrovare una ragione per tornare a dirigere un'industria che la guerra ha sfigurato e ingigantito, e a cui i tempi impongono di cambiare. Il Cavaliere aveva infatti considerato il proposito di trasformare la Fiat in una cooperativa e aveva progettato di dimettersi dalla sua guida. Si era sparsa la voce, alimentata dalla notizia del tentativo di asportazione di numerosi disegni di nuovi modelli da uno degli stabilimenti occupati, che volesse delocalizzare la Fiat in Belgio.
L'autore mette in scena una città e atmosfere e problemi cge, al di là delle molte diversità tra quel tempo e il nostro, sono ancora attuali. Un appassionato 'viaggio' dunque, che forse più di qualsiasi altra opera illustra la solitudine dell'imprenditore davanti ai grandi eventi della storia e alle responsabilità del comando. Almeno fino a quando l'impresa fa riferimento a un uomo e a una famiglia, e non a un'anonima multinazionale nelle mani di managers lontani da legami con una città e con la società.
Oddone Camerana, nato a Torino nel 1937, ha ricoperto a lungo posizioni di responsabilità nella Fiat prima di dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Per la Passigli Editori ha già pubblicato Racconti profani (1999) e L'imitazione di Carl (2002).