Lo zio Peter
Elizabeth Gaskell
Le Occasioni
Quando Charles Merton, un borghese benestante, decide di sposare l'aristocratica Lady Helen, lo zio di lui si oppone, convinto che un matrimonio tra un borghese e un'aristocratica possa portare solo dolori e dispiaceri. Il racconto si incentra sul conflitto e scontro tra borghesia e aristocrazia nella fase dell'ascesa e affermazione della nuova classe di imprenditori e commercianti nell'Inghilterra di metà Ottocento. Come sempre nella scrittura della Gaskell, il racconto di questo amore si contraddistingue per la grande finezza nella trattazione dei personaggi, primo fra tutti quello zio Peter del titolo, una delle tante straordinarie figure maschili della Gaskell, preda dei propri conflitti interiori, pregiudizi e paura della solitudine. Il racconto fu pubblicato nel 1853 e per la sua ricchezza anticipa l'intensità, l'ironia, lo studio dei rapporti familiari che si ritroveranno nei successivi romanzi capolavoro dell'autrice.
L'opera narrativa di Elisabeth Gaskell (Londra, 1810-1865) ha per molto tempo risentito della presenza di altri grandi scrittori inglesi suoi contemporanei, e quasi coetanei, come Charles Dickens, Anthony Trollope, William Thackeray, le sorelle Brontë, quella prima generazione “vittoriana” che ha dato tanti capolavori alla letteratura. In anni più recenti però il nome della Gaskell è tornato prepotentemente alla ribalta, e anche in Italia diversi editori hanno richiamato l'attenzione su questa grande scrittrice, cui si deve tra l'altro una splendida e fortunatissima biografia di Charlotte Brontë, di cui fu amica (recentemente riproposta da Castelvecchi). Tra le altre sue opere, ricordiamo l'esordio narrativo, Mary Barton e Cranford (Elliot), e Il castello di Crowley (Sellerio), e Le nozze di Manchester (Passigli Editori), apparso in questa stessa collana.