Minimalmente
Antonio Iacopetta
Passigli Poesia
(…) Non è facile parlare compiutamente di questo volume che raccoglie esperienze varie e si esercita sulle più svariate tematiche. È come se Antonio Iacopetta volesse saggiare se stesso suonando musiche facili e difficili insieme e volesse farci intendere che la sua anima è stata sempre infuocata, sempre in movimento, arricchendosi sempre più di connotazioni sublimi ma mai rinunciando alla semplicità e alla bellezza espressiva che mi sembrano i dati più evidenti di un percorso privilegiato per una serie di motivi. Il primo è che Iacopetta vuole lasciare traccia della sua anima per la qualità dei suoi sentimenti; il secondo è dimostrare la perizia del verso per fare intendere che nulla nasce dal nulla; il terzo e non ultimo quello di far sentire il palpito di un universo che parte da minime cose (da non confondere né con quelle crepuscolari né tantomeno con quelle del minimalismo lombardo) per approdare a una libertà di movimenti e di affermazioni che hanno, starei per dire, del miracoloso. (…)
Dalla prefazione di Dante Maffìa
Antonio Iacopetta è nato a Lamezia Terme nel 1942. La sua prima raccolta poetica, L’ultima riva (1988), è preceduta da un’intensa attività critica e da saggi monografici su Penna, Caproni, Luzi, Bertolucci, Sereni ecc. Per il volume Costanti e varianti nella poesia italiana del Novecento ha ricevuto a Tagliacozzo nel 1988 il premio per la critica da una giuria presieduta da Mario Scotti. Ha collaborato a numerose riviste letterarie, tra le quali «Riscontri» e «Il lettore di provincia».