Poesie d’amore
Konstantinos Kavafis
Passigli Poesia
Il libro:
Eugenio Montale definiva Kavafis «un vero alessandrino, nello spirito e nella carne», e ne indicava la ‘genialità’ proprio nella consapevolezza del poeta neogreco «che l’Ellade di allora corrispondeva all’homo europaeus di oggi». In questo modo il grande poeta italiano rispondeva a quei critici – e non furono pochi, all’inizio – che avevano rimproverato a Kavafis una presunta mancanza di ‘originalità’, senza saper vedere come invece la sua poesia fosse riuscita nell’impresa di «immergerci in quel mondo come se fosse il nostro»: e un’immersione in profondità, come solo la grande poesie riesce a fare.
Sono considerazioni, queste, che valgono anche per le poesie ‘d’amore’ di Kavafis, quelle poesie cioè – come scrive Tito Sangiglio nella prefazione a questa raccolta – hanno il loro centro in una ‘rievocazione’dei sensi, nella rivisitazione poetica di incontri amorosi avvenuti o anche solamente vagheggiati; poesie di straordinaria intensità e di non meno potente tensione erotica, dove però – come nota ancora il predatore – neppure l’erotismo può rinunciare all’eleganza, alla «compiutezza della classicità nelle sue vibrazioni ove i giovani e gli efebi, le descrizioni e gli stati d’animo, le sensazioni e gli accenni ‘erotici’ non sono tanto fisici, corporali, quanto interiori, ‘spirituali’».
L'autore:
Konstantinos Kavafis (1863-1933) è, tra i grandi poeti, uno dei più popolari del Novecento. Tra i maggiori rappresentanti della letteratura neoellenica, visse per la maggior parte della sua vita ad Alessandria d’Egitto, impiegato presso un ministero inglese.
Fu interprete originale e importantissimo del decadentismo europeo contemporaneo. La sua opera è stata pubblicata in gran parte postuma, nel 1935, imponendo Kavafis come uno dei grandi poeti del suo tempo.
Il brano:
«Ritorna spesso e prendimi
amata sensazione ritorna e prendimi –
quando si ridesta la memoria del corpo
e l’antico desiderio di nuovo si versa nel sangue:
quando le labbra e la pelle ricordano,
e le mani come se ancora toccassero.
Ritorna spesso e prendimi, la notte,
Quando le labbra e la pelle ricordano…»
da Ritorna