Vita di Mozart
Stendhal
Le Occasioni
«Sappiamo quando avvenne il colpo di fulmine. “La musica mi è piaciuta per la prima volta a Novara, qualche giorno prima della battaglia di Marengo. Andavo a teatro, davano il 'Matrimonio segreto'”. Per il giovane Stendhal, la scoperta di Cimarosa fu la scoperta della musica»: così scrive Enzo Siciliano nella sua prefazione a questa "Vita di Mozart", che segna il debutto del grande narratore francese nella letteratura. Se Cimarosa fu infatti il primo grande amore musicale di Stendhal, Mozart rappresentò l’approdo definitivo della sua passione, perché, come racconta lo stesso Stendhal in questa piacevole, breve biografia: «Un pittore, volendo una volta adulare Cimarosa, gli disse di considerarlo superiore a Mozart. Al che l’italiano, con vivacità: “Che direste voi a chi vi dichiarasse che siete più grande di Raffaello?”».
«Ne "Il rosso e il nero", il paesaggio di Vergy è “come la musica di Mozart”. Madame de Rênal e Julien rincorrono il loro idillio in un’atmosfera d’incanto naturale che Stendhal suggerisce simile a quella nella quale la contessa e Cherubino, appena sfiorandosi, rincorrono il loro – sognato e mai realizzato – nelle "Nozze di Figaro".
Octave in "Armance" medica la propria malinconia suonando Mozart.
Poi, nell’"Henri Brulard" leggiamo che, pur di ascoltare "Don Giovanni", Henri era disposto a far leghe su leghe a piedi e nel fango, e a passare chissà quanti giorni di prigione.
Se la passione per la musica è stata “il fiore della vita” stendhaliana, Mozart, possiamo azzardare, è stato il discusso fiore di quel fiore».
Dalla prefazione di Enzo Siciliano