Il libro:

L’io narrante, un professore di letteratura che festeggia i suoi sessant’anni di carriera universitaria,  riceve per l’occasione da studenti e colleghi una sorta di miscellanea della sua vita e dei suoi scritti, e si accorge che in quella biografia manca un elemento che ha invece rappresentato la più significativa e determinante esperienza emotiva e sentimentale della sua vita. Torna così agli anni giovanili e studenteschi e a quell’incontro con il suo professore di letteratura inglese da cui era rimasto intellettualmente sedotto; rivive l’altilenante rapporto di tenerezza e repulsione con il suo maestro, tra entusiasmo giovanile e ammirazione filiale, che gli aveva provocato angoscia e sofferenza conducendolo dolorosamente nella vita adulta.

A sua volta segretamente innamorato del giovane, anche il maestro cade in una profonda disperazione e nello smarrimento di quelle convenzioni borghesi in cui la sua vita si era fino ad allora faticosamente mantenuta.

Come spesso nei racconti di Zweig, un elemento imprevedibile e incontrollabile – appunto un sovvertimento dei sensi – è capace in un attimo di turbare le zone più oscure della coscienza e di sconvolgere tutta una vita.

Nella tradizione del Bildungsroman, questo racconto di Zweig del 1927 analizza, con l’abituale finezza psicologica dell’autore, le ossessioni e i sensi di colpa, i desideri inconfessati e i conflitti interiori dei personaggi, offrendoci un’ulteriore rappresentazione della passione vissuta come forza oscura e irreprimibile.

 

L'autore:

Nato nel 1881, Stefan Zweig è stato uno dei maggiori scrittori austriaci del primo Novecento, certamente uno dei più fedeli interpreti di quello spirito mitteleuropeo e cosmopolita che a Vienna ebbe la sua culla e che doveva essere spazzato via dalla prima e poi dalla seconda guerra mondiale. La drammatica parabola della sua stessa vita ne offre la testimonianza: fra i più popolari scrittori della sua epoca, autore di libri di grande successo in tutto il mondo, con l’avvento del nazismo dovette cercare rifugio negli Stati Uniti e poi in Brasile, dove morì suicida, insieme alla giovane moglie, nel 1942. Autore di importanti saggi, spesso legati alle biografie di grandi scrittori, e di una straordinaria autobiografia dal titolo Il mondo di ieri, fra le sue principali opere narrative ricordiamo: L’amore di Erika Ewald pubblicato dalla Passigli Editori, e i racconti Paura, Lettera di una sconosciuta, Amok, pubblicati dalla casa editrice Adelphi. Presso la Passigli Editori è in uscita anche il volume Bruciante segreto. Quattro storie dal paese dei bambini e il racconto Ventiquattro ore nella vita di una donna.