Davanti al mare

David Vogel

Passigli Narrativa

Traduzione di Elena Loewenthal

Anno :2010

Pagine :113

Prezzo :14,50€

ISBN :978-88-368-1212-7

Anni ’30: in un villaggio di pescatori della Costa Azzurra arriva dall’Austria una coppia di giovani sposi: belli, spensierati, si abbandonano volentieri al clima dolce della riviera, entrando in relazione con gli abitanti del luogo e con altri turisti. Senza mai rinunciare del tutto ad un loro senso di superiorità ironica e di distacco rispetto al nuovo mondo che li circonda, se ne sentono tuttavia pian piano risucchiare, come se la sensualità del posto si insinuasse lentamente nei loro corpi e nei loro sogni, fino all’imprevedibile esito finale. Ma non si deve pensare a un aspetto ‘morale’ della narrazione: a Vogel non interessa affatto giudicare i suoi protagonisti, censurarne una certa leggerezza o liberalità di costumi. Quello che è straordinario in questo breve romanzo è semmai proprio l’opposto, l’osservazione quasi distaccata di come piccoli e a prima vista insignificanti particolari arrivino ad incidere sul destino delle persone; e solo allora queste potranno rendersi conto dell’enorme, spaventoso vuoto che le contraddistingue e che non attende che di essere colmato, in un modo o nell’altro. Come scrive Alessandro Guetta nella postfazione al volume: “La piccola pensione della riviera è un laboratorio delle passioni in cui la soluzione è distillata lentamente, quasi inavvertitamente”.
Considerato uno dei testi più moderni della letteratura ebraica, Davanti al mare (1934) è un racconto perfetto, fra i più belli dell’intera letteratura del Novecento.


David Vogel nacque nel 1891 a Satanov, nella Russia sud-occidentale. Trascorse l’adolescenza a Vienna, dove cominciò a pubblicare poesie. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, essendo cittadino russo, venne arrestato in quanto membro di un paese nemico. Si trasferì poi a Tel Aviv, nel 1929, per poi rientrare in Europa solo un anno più tardi, soggiornando prims a Berlino poi a Parigi. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, venne di nuovo arrestato, dai francesi questa volta in quanto cittadino austriaco, e successivamente dai tedeschi perché ebreo. Deportato nel 1944 in un campo di concentramento, scomparve in quello stesso anno. Fra le altre sue opere, ricordiamo la traduzione italiana del romanzo Vita coniugale (Milano, Adelphi, 1991), e La cascata, riproposto recentemente da passigli Editori.