Tagli

Almeida Faria
Passigli Narrativa
Il libro:
Tagli è il secondo volume della ‘Tetralogia lusitana’, il cui primo episodio, La Passione, fece scrivere ad Antonio Tabucchi: «… è un romanzo bellissimo… teso e sostenuto nello stile e nella struttura, con un respiro serrato che rimanda a As I Lay Dying di Faulkner e che non gli viene meno per tutte le pagine…». E questo secondo romanzo, che probabilmente non avrebbe mai visto la luce senza la Rivoluzione dei Garofani, inizia laddove La Passione finisce, in seno a una famiglia di latifondisti di quell’Alentejo che, con l’atavico immobilismo del suo mondo contadino, offre al lettore italiano più di un’assonanza con il Mezzogiorno, oltre che, come ricordato da Tabucchi, con certe atmosfere faulkneriane.
Così come il primo volume della ‘Tetralogia’, anche Tagli si svolge in una sola giornata, il giorno successivo al Venerdì Santo de La Passione. E come un incendio è il punto culminante del primo romanzo, un assassinio sarà quello del secondo: eventi, entrambi, catalizzatori di una svolta radicale in un mondo apparentemente immobile e senza tempo.
I due romanzi sono, al tempo stesso, storia di una famiglia e potenti affreschi della società portoghese, condotti con uno stile che, per citare ancora Tabucchi, «col suo impasto di aspri realismi e di gergo, di arcaismi, di neologismi e colloquialismi… fa venire in mente Guimaraes Rosa, Gadda e Pasolini».
L'autore:
Almeida Faria è nato nel 1943 a Montenor-o-Novo, nell’Alentejo. È attualmente professore di estetica e psicologia dell’arte nell’università di Lisbona, ed è stato il primo presidente del Pen Club portoghese dopo la caduta della dittatura. Dopo aver esordito a vent’anni con un romanzo sperimentale, Rumor Branco, che già gli aveva valso l’attensione della critica, Faria ha trovato la piena consacrazione con la ‘Tetralogia lusitana’, della quale Tagli costituisce il secondo episodio dopo La Passione, già pubblicato dalla Passigli Editori, che ne ha fatto un capofila della narrativa portoghese di questo secolo. La Passigli ha pubblicato anche il terzo episodio, Lusitania.
Il brano:
«JC, diciotto anni, nato a Montemínimo, serba l’impressione di aver deluso, nascendo, i genitori che preferivano un’altra figlia dopo la prima coppia. Da quella disillusione primigenia deve essere scaturita in lui la palese riluttanza a superare le prime fasi: non solo gracile, ma anche debole di stomaco, per tre anni si rifiutò di mangiare, essendo necessario, secondo le testimonianze dei genitori, tappargli il naso perché aprisse la bocca, cacciargli in gola zappette che, dopo gli sforzi della madre e della balia, le quali passavano ore intere a propinargli pranzo e cena, finiva col vomitare…»