«Quello che è importante non è tanto la conquista della vetta, quanto il tu per tu con la roccia, con la neve, il ghiaccio. Toccare, vedere: è come una danza.» Fosco Maraini. Viaggiator curioso.
“Il racconto di Koni” rappresenta la prima stesura di “Resurrezione”, il grande romanzo cui Tolstoj lavorò per molti anni fino alla versione finale apparsa nel 1899.
Una testimonianza suggestiva, impreziosita dalla ricostruzione storica di un mondo per lo più scomparso, che si legge come un romanzo avvincente dal quale traspare quel sapore di realtà che solo le storie vere sanno infondere alla narrazione.
“Parigi 1928” è la cronaca del viaggio di Miller nella Parigi degli anni folli, dove è possibile non solo inebriarsi della nuova cultura degli intellettuali francesi, ma anche ricongiungersi ai grandi espatriati americani, prima di tutti Hemingway e Fitzgerald.
Secondo romanzo di Joseph Roth dopo “La tela di ragno”, “Hotel Savoy” (1924) è uno dei primi romanzi ad affrontare la ‘Finis Austriae’, assieme al sovvertimento degli equilibri dell’Impero austro-ungarico.
I venti capitoli dei “Racconti della peste” spaziano in un universo fantastico e il percorso dei racconti si snoda, come nel Decamerone, in fantasie buffe, storie tragiche, storie d’amore e di violenza.
Cronaca non ‘della’ vita di ‘una’ donna, ma di una generica vita di donna, a rappresentanza di quell’universo femminile che sembra scontare su di sé, nello smarrimento dei ruoli di una società in declino, la solitudine e lo svilimento della propria identità personale.
Il romanzo “L’àncora” (L’entrave) è un nuovo capitolo della storia di Renée Néré, l’indimenticabile protagonista del precedente e ben più famoso “La vagabonda”.