I racconti dell’arcolaio

Louisa May Alcott

Passigli Narrativa

A cura di Elisabetta Parri

Anno :2022

Pagine :256

Prezzo :18,50€

ISBN :9788836819652

Il Natale è alle porte, fuori infuria una bufera di neve, il vento sibila… sembra proprio che i ragazzi dovranno rimanersene a casa e rinunciare ai loro giochi, quando ecco che nella soffitta scoprono un arcolaio, l’apparecchio che un tempo si usava per fare gomitoli; ed ecco che, proprio attorno a questo vecchio strumento, con il fuoco scoppiettante, la nonna e la zia cominciano a incantarli con le loro storie dal sapore antico ma dal fascino intramontabile. Ce n’è per tutti i gusti: partendo dal racconto del fidanzamento dei nonni, la narrazione si snoda in tanti altri racconti tra storie di guerra, storie per bambini, storie d’avventura e storie di fantasmi, e tutti avranno un insegnamento per i giovani ascoltatori, che si fanno silenziosi e seguono rapiti… Pubblicati nel 1884 e qui proposti per la prima volta in traduzione italiana, "I racconti dell’arcolaio" ("Spinning-Wheel Stories") ci offrono un altro esempio della grandezza della scrittrice americana Louisa May Alcott, che tutti ricordano come autrice di un successo intramontabile come "Piccole donne".

 

Louisa May Alcott (Germantown, 1832 – Boston, 1888) fu una delle più celebri scrittrici americane dell’Ottocento, allieva tra gli altri di Ralph Waldo Emerson, Nathaniel Hawthorne e Margaret Fuller. Costretta a svolgere i lavori più disparati a causa delle precarie condizioni economiche della famiglia, fu infermiera durante la guerra di secessione, esperienza di cui parla in "Hospital Sketches" (1863, poi rivisto nel 1869), durante la quale venne curata con un composto di mercurio che anni dopo l’avrebbe portata alla morte per avvelenamento. Il suo primo libro, "Flower Fables" (1849, pubblicato nel 1855), originariamente scritto per Ellen Emerson, la figlia di Ralph Waldo, uscì quando aveva appena ventidue anni, ma il successo letterario arrivò con il romanzo "Piccole donne" (1868, cui fecero seguito "Piccole donne crescono", "Piccoli uomini" e "I ragazzi di Jo"), che ebbe diversi e fortunatissimi adattamenti cinematografici fino ai nostri giorni. Fiera abolizionista (collaborò alla rete clandestina “Underground Railroad”, che aiutava gli schiavi fuggiti dalle piantagioni del Sud a espatriare), si batté per i diritti delle donne e la loro indipendenza.