Concerto a richiesta

e altre poesie

Viktor Krivulin

Russia poetica

a cura di Marco Sabbatini

Anno :2016

Pagine :192

Prezzo :18,50€

ISBN :9788836814725


Questa prima antologia italiana di Viktor Krivulin è rappresentativa dell’intera opera di una tra le personalità più carismatiche della Russia del secondo Novecento, testimone partecipe ed emblematico del trapasso dalla realtà culturale sovietica a quella russa contemporanea. Figlio di ufficiali leningradesi, l’infanzia di Krivulin era stata segnata dagli stenti patiti nella Leningrado del dopo assedio; e sarà proprio la sua amata città a consegnarlo alla scrittura. Sin dai primi anni Sessanta frequenta circoli letterari, conosce Anna Achmatova ed entra in contatto con gli scrittori della sua generazione, come Stratanovskij. Krivulin si nutre dell’underground culturale di cui è protagonista; diversamente però da altri suoi collaboratori nel samizdat, non vuole lasciare il paese, e partecipa al Klub-81 ‒ un'associazione che, nata sotto l’egida delle autorità, testimonia la volontà di dialogo con il potere sovietico. Durante la Perestrojka, il poeta è parte attiva del processo di democratizzazione, e nel 1991 è tra i promotori del ritorno al nome originario della città di San Pietroburgo. In questo passaggio cruciale, l’ultimo Krivulin associa all’impegno civile una scrittura in continua evoluzione; come in Concerto a richiesta, la raccolta che dà il titolo alla presente antologia, alle suggestioni metafisiche e al lirismo della prima fase, ora il poeta sovrappone l’esperimento linguistico, la decostruzione formale, la citazione estemporanea e una sempre meno velata ironia.
L'autore
Nato il 9 luglio 1944 in un ospedale da campo nei pressi di Kadievka (oggi Stachanov) in Ucraina, Viktor Borisovič Krivulin frequentò l’ex Primo ginnasio pietroburghese – lo stesso di Aleksandr Blok – e in seguito l’università della stessa città, dove si laureò in Letteratura russa con una tesi su Innokentij Annenskij. Dopo aver preso le distanze dai suoi primi esordi poetici, a partire dal 1970 iniziò a comporre diversi cicli di poesie che lo portarono alla ribalta della scena nell’underground leningradese: egli stesso promosse incontri, seminari letterari clandestini, curò riviste in samizdat, e nel 1978 venne insignito del Premio ‘Andrej Belyj’.
I suoi scritti, tuttavia, continuavano a circolare quasi esclusivamente in samizdat. Tra il 1988 e il 1989 soggiornò in Francia per un ciclo d’incontri sulla cultura non ufficiale e per girare un documentario sull’emigrazione russa, e nel 1988, a Parigi, uscì la più ampia raccolta delle sue poesie: Stichi (Versi). Altri importanti riconoscimenti di quegli anni furono il ‘Concorso del verso libero pansovietico’ e il ‘Premio Puškin’ della Fondazione Toepfer di Amburgo. Nel mutato contesto della Russia post-sovietica vanno poi ricordate le sue esperienze nel giornalismo radiotelevisivo – anche come inviato di guerra in Bosnia – e il suo impegno politico al fianco di Galina Starovojtova, assassinata nel 1998. Viktor Krivulin morì prematuramente a San Pietroburgo il 17 marzo 2001.