“La Cvetaeva mi suona nel sangue”: dialogo con Marilena Rea (e inedito di Marina, il poema della “Principessa guerriera”) – Pangea, 01 gennaio 2020, di Davide Brullo

“Il fatto è che la sua poesia è pressoché sconosciuta”. Trasecolo. Proprio così. Mordo le travi della ragionevolezza. “Controlla. Della sua vita si sa tutto, sono pubbliche le lettere, le prose, una porzione dei diari. Ma le poesie non ci sono”. Non ci credo. Cito le traduzioni di Pietro Zveteremich, quelle di Serena Vitale, le prime che mi vengono in mente, poi i “Sette poemi” appena pubblicati da Einaudi per la cura di Paola Ferretti. “Sono scelte, antologie. Non esistono i singoli libri. La poesia di Marina Cvetaeva è inarginabile, difficilissima, spaventa”. […]

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