18 Poesie

18 Poems

Dylan Thomas

Passigli Poesia

A cura di Federico Mazzocchi

Anno :2025

Pagine :144

Prezzo :18,00€

ISBN :9788836821181

«… "18 Poesie" consente di circoscrivere un preciso momento nell’elaborazione stilistica di Thomas (…) È da quel momento che Thomas inizia a elaborare la sua peculiare “poetica del processo”, secondo l’ormai nota definizione del critico Ralph Maud, che ne mutuò il nome dalla poesia "Un processo nel clima del cuore", inclusa in "18 Poesie". Tale poetica si fonda, da un lato, su una precisa visione della natura, dell’uomo e dei processi vitali; dall’altro, su una stringente resa formale che ne veicola il senso profondo. Per Thomas l’universo è caratterizzato da una sostanziale unità, che si attua e si manifesta nei continui processi di mutamento che investono tutti i suoi elementi, e a cui presiedono le due forze simultanee di creazione e distruzione. I contrari convivono, riunificati nell’esperienza ed espressi dalle immagini poetiche giustapposte e polarizzate…
Da qui deriva anche la nuova e radicale compressione formale di queste poesie, unita all’utilizzo sistematico della strofa regolare e della rima. All’uscita di "18 Poesie" questo aspetto non fu compreso e la critica fu semmai abbagliata dal caleidoscopio di immagini visionarie esibito nelle poesie. È un equivoco che ha tenuto lungamente in scacco Thomas – l’idea semplificatoria e falsa di una poesia delirante, nella migliore delle ipotesi associata agli automatismi psichici del surrealismo, nella peggiore a pretestuose derivazioni biografiche – e che ha adombrato la lucidissima e per niente allucinata elaborazione formale che rende le sue poesie così dense e impenetrabili. Si tratta invece del tentativo ad altissima intensità di serrare in unità linguistica gli opposti, di articolare la loro inconciliabilità logica entro argini ritmici e metrici, di tener dietro al processo di metamorfosi verbale attraverso una sintassi spezzata, che salta i passaggi logici intermedi e frantuma le categorie grammaticali…»

Dalla prefazione di Federico Mazzocchi

 

Nato a Swansea, nel Galles, il 27 ottobre 1914, Dylan Thomas compì i suoi primi studi alla Grammar School locale, dove il padre insegnava. Il suo talento per la poesia si sviluppò precocissimo: a soli vent’anni pubblicò il suo primo libro di versi, "18 Poems", che rivelò immediatamente una voce nuova e potente, cui fece seguito "Twenty-Five Poems" nel 1936. L’anno successivo Thomas sposò la ballerina Caitlin Macnamara, stabilendosi poi a Laugharne, in una casa sul mare a ovest di Swansea. Nel 1939 pubblicò "The Map of Love", la sua terza raccolta poetica, che comprende anche una serie di racconti che inaugurano la sua produzione in prosa. Solo un anno dopo, infatti, uscirono le storie, di forte impronta autobiografica, comprese in "Portrait of the Artist as a Young Dog". Allo scoppio della guerra mondiale venne riformato e iniziò a collaborare con l’emittente radiofonica della BBC; quest’esperienza sarà poi alla base del suo ultimo capolavoro, il “dramma per voci” "Under Milk Wood". Dal 1942 aveva inoltre cominciato a lavorare per il cinema, sceneggiando numerosi documentari di guerra e di propaganda su commissione del Ministry of Information britannico. Al 1946 risalgono le poesie di "Deaths and Entrances", che riscossero un notevole successo anche negli Stati Uniti. Sempre assillato dalla povertà, aggravata dai continui sperperi, la sua vita sregolata e la crescente dipendenza dall’alcool minarono irrimediabilmente la sua salute. Soffriva fin da ragazzo di problemi respiratori, e nel corso del suo quarto viaggio negli Stati Uniti, dove doveva tenere una serie di conferenze sulla poesia (e dove riuscì a leggere per la prima volta in pubblico "Under Milk Wood"), ebbe un crollo che lo portò alla morte, il 9 novembre 1953, forse anche a causa di un grave errore diagnostico da parte del medico che lo ebbe in cura.