Amore impossibile: poesie e parole per cuori in tormento

Caro lettore, ci hai chiesto di parlare di “amore impossibile” e noi, questa notte, come segugi in cerca d’inchiostro, abbiamo rovistato tra gli scaffali della Passigli Editori per trovare quei versi che – forse o forse no – possono dare voce a un cuore in tormento.  

Tuttavia, se stai cercando le parole più sincere per raccontare a chi in segreto ami ciò che provi, ricorda che l’amore è tale anche se non è corrisposto. Anzi, probabilmente lo potrai sentire vibrare nel buio nella sua forma più pura, nudo e spietato, mentre sfugge a qualsiasi censimento del reale e a qualsiasi rendicontazione di sguardi non ricevuti.

Vibrante, incalzante, sordo, l’amore impossibile pulsa e ci coglie la notte, infilandosi tra le lenzuola, e lo portiamo in ogni dove, a ogni festa, a ogni cena con amici, a scuola, al lavoro.

Sembra quasi lasciare una traccia dietro il nostro cammino, in passi pesanti da lasciare un’orma.

In questo piccolo vademecum abbiamo raccolto le poesie di chi, come te, ha conosciuto questo sentimento: da Federico García Lorca a Pablo Neruda, da Fernando Pessoa a tanti altri spiriti inquieti. Non abbiamo la pretesa di consolarti – non siamo così presuntuosi – ma magari, leggendo questi versi, capirai che non sei solo. E in fondo, l’amore impossibile non guarda all’età; ci riguarda tutti, sempre, senza preavviso.

 

Posso scrivere i versi – poesia di Pablo Neruda

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.
E il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.
L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
E il verso scende sull’anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna d’averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d’allora, già non siamo gli stessi.
Io non l’amo più, è vero, ma quanto l’ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D’un altro. Sarà d’un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l’amo più, è vero, ma forse l’amo ancora.
È così breve l’amore e così lungo l’oblio.
E siccome in notti come questa l’ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d’averla persa.
Benché questo sia l’ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.

Questa poesia puoi trovarla nella raccolta: Venti poesie d’amore e una canzone disperata

 

Sonetto del dolce lamento – poesia di Federico García Lorca

Perder la meraviglia, è il mio timore,

dei tuoi occhi di statua, sfiorato

di notte sulla guancia dal tepore

di rosa solitaria del tuo fiato.

Su questa riva sono, è il mio dolore,

un tronco senza rami, e più accorato

di non avere argilla, polpa o fiore

da offrire al verme del mio triste stato.

Se sei il tesoro che io sto celando,

se sei mia croce e bagnato tormento,

se sono il cane pronto al tuo comando,

le mie conquiste non gettare al vento:

con foglie del mio autunno allo sbando

sulle acque del tuo fiume fa’ ornamento.

 

Notte dell’amore insonne

Su per la notte noi con luna piena,

tu ridevi ed io scoppiavo in pianti.

Un dio era il tuo sdegno, erano istanti

i miei lamenti e colombe in catena.

Giù per la notte noi. Vetro di pena,

piangevi tu in profondità distanti.

Il mio dolore ammassi agonizzanti

sopra il tuo cuore fragile di rena.

L’aurora ci ha riuniti sopra il letto,

poste le nostre bocche sul ghiacciato

sangue che all’infinito sparge il getto.

E dal balcone chiuso il sole è entrato

e sul mio cuore, a un sudario costretto,

la vita il suo corallo ha dispiegato.

Queste poesie puoi trovarle nella raccolta: Sonetti dell’amore oscuro

 

Rilke – poesie d’amore (impossibile?)

La notte prende in segreto dai tuoi capelli

dimenticati riflessi tra le pieghe della tenda.

Guarda, desidero soltanto le tue mani tra le mie

e quiete e silenzio e in me profonda pace.

Così la mia anima s’accresce e spezza in mille

schegge la monotonia dei giorni; e si fa immensa:

sul suo molo al chiarore dell’alba

muoiono le prime onde dell’eternità.

 

1896

 

Spegni i miei occhi: io ti vedrò lo stesso,

sigilla le mie orecchie: io potrò udirti,

e senza piedi camminare verso te

e senza bocca tornare a invocarti.

Spezza le mie braccia e io ti stringerò

con il mio cuore che si è fatto mano,

arresta i battiti del cuore, sarà il cervello

a pulsare e se lo getti in fiamme

io ti porterò nel flusso del mio sangue.

 

1897

Queste poesie puoi trovarle nella raccolta: Poesie d’amore

 

Il Pont Mirabeau – poesia di Guillaume Apollinaire

Sotto il Pont Mirabeau scorre la Senna

E i nostri amori

Occorre che mi sovvenga

La gioia veniva sempre dopo la pena

Venga la notte suoni l’ora

I giorni vanno io sto qui ancora

Le mani nelle mani restiamo faccia a faccia

Mentre sotto

Il ponte delle nostre braccia passa

Degli eterni sguardi l’onda lassa

Venga la notte suoni l’ora

I giorni vanno io sto qui ancora

L’amore va come quest’acqua corrente

L’amore va

Come la vita è lenta

E la Speranza è violenta

Venga la notte suoni l’ora

I giorni vanno io sto qui ancora

Passano i giorni e passano le settimane

Né il tempo passato

Sotto il Pont Mirabeau scorre la Senna

Venga la notte suoni l’ora

I giorni vanno io sto qui ancora

Questa poesia puoi trovarle nella raccolta: Poesie per Lou

 

In virtù dell’amore – poesia di Paul Éluard

Ho liberato la stanza dove dormo, dove sogno,
Liberato la campagna e la città dove passo,
Dove sogno da sveglio, dove il sole si alza,
Dove, nei miei occhi assenti, la luce si addensa.

Mondo a casaccio, senza superficie e senza fondo,
Dalle grazie dimenticate appena riconosciute,
La nascita e la morte mescolano il loro contagio
Nelle pieghe della terra e del cielo confusi.

Non ho separato nulla ma ho raddoppiato il mio cuore.
Amando, ho creato tutto: reale, immaginario.
Ho dato la sua ragione, la sua forma, il suo calore
E il suo ruolo immortale a colei che mi illumina.

27 novembre 1946

Questa poesia puoi trovarle nella raccolta: Ultime poesie d’amore

 

xxv – poesia, di Miguel Hernández

Quando sparge la tua voce la quiete

di miele boccale, e al puro dondolio,

nelle mie mani terrene il desiderio

al fuoco le sue rose sempre mette.

Esasperato arrivo sulle vette

del tuo seno di isola, e lo cingo

d’un ambizioso mare e scalpiccio

di esasperati petali di fiamme.

Però tu ti difendi con baluardi

da queste mie alterazioni vogliose

di sommergerti in terre e in oceani.

Da pietra pura, indifferente, taci:

tacer di pietra, che altre ed altre rose

mi metti e mi rimetti tra le mani.

Questa poesia puoi trovarle nella raccolta: Il lampo che non cessa

 

Ritorna – poesia di Konstantinos Kavafis

Ritorna spesso e prendimi,

amata sensazione ritorna e prendimi –

quando si ridesta la memoria del corpo

e l’antico desiderio di nuovo si versa nel sangue:

quando le labbra e la pelle ricordano,

e le mani come se ancora toccassero.

Ritorna spesso e prendimi, la notte,

quando le labbra e la pelle ricordano…

Questa poesia puoi trovarle nella raccolta: Poesie d’amore

 

Tutto è sciolto – poesia di James Joyce

Un cielo vuoto di uccelli, vespero marino, stella solitaria

che trafigge l’occidente,

e tu, cuore tenero, del tempo dell’amore, così vago, remoto,

ti rammenti.

Lo sguardo mite di giovani occhi chiari, candida la fronte,

fragranti i capelli

che cadono, come nel silenzio cade ora

il vespero dell’aria.

Perché dolersi dunque a ricordare

dolci timidi richiami,

quando il caro amore da lei accordato in un sospiro

era tutto meno che tuo?

Trieste 1914

Questa poesia puoi trovarle nella raccolta: Poesie un soldo l’una

amore impossibile poesie ricerche mensili 720

 

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