Il fil rouge di questo affascinante libro che illustra battaglie combattute in Africa e in Asia, a migliaia di chilometri e a secoli di distanza tra loro, è – come sintetizza Corrado Augias nella sua brillante prefazione – la tragica inutilità della guerra.
Secondo l’autore, la pubblica amministrazione, la magistratura e la classe politica sono i principali responsabili della crisi che attanaglia il nostro Paese, che viene ormai guardato come il “grande malato d’Europa”.
Un rapporto continuo di confronto che dura tutta la vita, quello di Wagner con Beethoven, come dimostrano i saggi qui raccolti, la cui stesura coprì più anni della vita del compositore, sino allo scritto “Beethoven” del 1870.
Filo conduttore di questa raccolta di saggi di Alfredo Reichlin è la convinzione che la sinistra debba uscire dalla difensiva per misurarsi con le nuove sfide.
Le origini dei principali istituti della nostra democrazia sono esaminate in questo volume dovuto a uno dei più brillanti esponenti dell’Avvocatura dello Stato.
Il libro nasce come un racconto di missioni aeree, ma diventa soprattutto una profonda riflessione sui fondamenti della civiltà occidentale e, insieme, l’appassionato lascito spirituale di un grande protagonista della sua epoca.
Il libro di Quaranta è l’occasione per disegnare la biografa intellettuale di Gobetti attraverso le figure che gli furono accanto come maestri e amici: da Einaudi a Levi, da Casorati a Ruffini, da Sapegno a Salvatorelli, da Gramsci a Salvemini.
L’epistolario tra Gabriele D’Annunzio e Claude Debussy è una testimonianza straordinaria perché straordinari sono i due protagonisti ed il momento personale e storico che stanno vivendo.