Mon cher ami
Epistolario 1910-1917
D'annunzio-Debussy
Biblioteca Passigli
Il "Martyre de Saint Sébastien" si pone ad un punto cruciale non solo della biografia e dell’attività artistica di Gabriele D’Annunzio e di Claude Debussy, ma anche della vita culturale e teatrale parigina: da una parte il poeta italiano cercava un’affermazione clamorosa nella sua terra ‘d’esilio’, e il musicista parigino riponeva grandi speranze nella collaborazione con l’illustre italiano; dall’altra il mondo teatrale della capitale era incalzato dalla novità prorompente dei Ballets Russes.
Di tutto ciò l’epistolario tra Gabriele D’Annunzio e Claude Debussy, incentrato soprattutto sulla genesi e le vicissitudini compositive del "Martyre", è una testimonianza straordinaria, non solo perché straordinari sono i due protagonisti ed il momento personale e storico che stanno vivendo, ma anche perché, al di là delle vicende del "Martyre" – i problemi musicali, letterari e religiosi che suscitò, l’interdetto da parte della Chiesa, l’indignazione di Péguy, l’imbarazzo di Maurice Barrès, al quale l’opera era dedicata – le lettere mettono in luce il vivacissimo mondo parigino di quegli anni.