Dal libro di Micol
Daniele Cavicchia
Passigli Poesia
Un libro dolce e terribile, questo di Daniele Cavicchia. La perdita atroce di una figlia ancora ragazzina, ma una perdita che non si rivela soltanto nell’assenza della persona, ma anche nella consapevolezza della ricchezza inestinguibile di quella presenza.
Micol è l’assoluta protagonista di questa raccolta, tutti i versi scaturiscono da lei, ed è così che questo libro, come scrive Marco Tornar nella presentazione, «nasce più da una risposta di chi non può più parlare che da un’elaborazione definitiva. Va perciò ascoltato come un prezioso intervallo, un’occasione di cura, tra vane interrogazioni di un’epoca troppo violenta, per tutti noi».
Nato a Montesilvano di Pescara nel 1948, Daniele Cavicchia è da tempo fra i più rappresentativi poeti italiani della sua generazione. Per la poesia ha pubblicato: Liriche (1969), Per i sentieri di Sion (1973), Alle porte di Enaim (1982), Altri sogni (1988), Un dio per Saul (1989), Il manichino (1993), I dialoghi del paziente (1998), Il custode distratto (2002) e, in questa stessa collana, La malinconia delle balene, opera vincitrice di diversi importanti premi letterari. Le sue poesie sono state tradotte in varie lingue.