Il libro:
«Forse è poco dire – come a ogni buon conto va detto – che in questa sua ultima opera Paola Lucarini organizza, esalta e porta alla loro maturità i temi palesi (l’oscura forza del retaggio, morte e amore che incendiano congiuntamente l’istante e scavano una dura via da percorrere su opposti ma non separati versanti) e anche i più umbratili motivi del suo intenso, acceso lirismo.
C’è un aumento di grado in questa compagine po’ematica scheggiata in ritmi, cromatismi, segmenti linguistici arditi come già nei libri precedenti, ma ora più fermi e imperiosi…»
dalla prefazione di Mario Luzi

L'autore:
Paola Lucarini Poggi, nata ad Ancona nel 1942, vive a Firenze.
Collaboratrice di riviste come «Hellas», «Firme nostre», «Città di vita», da alcuni anni si occupa anche attivamente di teatro.
Sue precedenti raccolte poetiche (Seme di ulivo, 1981; Dei fuochi la neve ardente, 1983; Fiori dallo stagno d’inchiostro, 1985) hanno ottenuto premi e riconoscimenti, fra cui il Tarquinia-Cardarelli e il Barbi Colombini per la Poesia.

Il brano:

«Voglio aderire alla mia età
ai cerchi della querce
che riposa nell’umida foresta
del passato – e tu,
vertigine di adolescenza
all’improvviso in un tremito
al miracolo di luce
della tua delirante giovinezza

non invocarmi più.»