Il collezionista di santini
Un giallo politico
Pino Pisicchio
Passigli Narrativa
Montecitorio, Roma, 2014. Nel passaggio dalla Seconda alla Terza Repubblica, il Palazzo è squassato non solo da una transizione di potere ma anche da una serie di eventi luttuosi: si suicida in circostanze sospette un deputato, candidato a guidare il partito di maggioranza; un famoso anchor man viene ritrovato cadavere, vilipeso e martoriato, e il vice-presidente dell’antimafia viene massacrato di botte e lasciato mezzo morto per strada. Nello stesso lasso di tempo, in un’altra parte della città, si consuma un ulteriore fatto di sangue. Protagonisti due balordi, due rampolli di buona famiglia e una collezione di “santini” elettorali. Indagano su questi delitti, alla ricerca del filo occulto che li lega, un deputato, una giornalista parlamentare e un commissario ex indiano metropolitano. La scena: le aule, i corridoi, gli uffici della Camera dei deputati (quella vera), con i personaggi reali ad animarla, tra il crepuscolo di una stagione e l’irrompere del nuovo stile populista. Una sorta di House of Cards all’italiana, in cui niente è ciò che appare.