Il fantasma della Rue Royale
Jean-François Parot
Passigli Narrativa
Il libro:
I successi del Conte di Sartine, Luogotenente Generale di Polizia, e del giovane luogotenente Nicolas Le Floch, commissario allo Châtelet – narrati nei due precedenti romanzi Morte in maschera e L’uomo dal ventre di piombo – destano invidia e fastidio tra i potenti, sino al punto che si trama per metterli da parte. Ma quando Parigi celebra con una grande festa in piazza Luigi XV il matrimonio del delfino, scoppia il finimondo – carrozze rovesciate, centinaia di vittime calpestate nella ressa – è a Sartine e Le Floch che ci si rivolge per riprendere le redini della situazione, che ancora una volta si rivela molto più intricata di quanto non appaia a prima vista. Nicolas lo intuisce immediatamente quando si accorge che fra le vittime di quell’infausta giornata c’è anche una giovane donna che mostra possibili segni di strangolamento e tiene fra le mani una perla nera. Da qui prende corpo la nuova inchiesta, che conduce Nicolas nel quartiere di Saint-Honoré, dove vive la strana, inquietante famiglia di un indiano d’America…
Il secolo dei ‘lumi’ mostra così ancora una volta il suo aspetto più oscuro, fra pratiche esorcistiche ed intrighi di corte, rivelando a poco a poco una serie di terribili, inattese verità.
L'autore:
Jean-François Parot, diplomatico di carriera, specialista della storia di Francia del XVIII secolo, ha finora pubblicato quattro romanzi della serie delle inchieste di Nicolas Le Floch; dopo Morte in maschera, L’uomo dal ventre di piombo e Il fantasma della Rue Royale, seguirà L’affaire Nicolas Le Floch.
Il brano:
«Un viso sghignazzante coperta da un berretto rosso spuntò alla portiere della carrozza. Mani dalle unghie nere si aggrapparono al vetro abbassato. Sotto la sporcizia, Nicolas riconobbe la faccia già raggrinzita da ragazzino. Quell’apparizione improvvisa lo riportò più di dieci anni indietro nel passato, gli fece ricordare una notte di carnevale, alla vigilia della prima inchiesta che gli aveva affidato il conte di Sartine, luogotenente generale di polizia. Le maschere che avevano circondato la sua carrozza in quell’occasione avrebbero sempre rappresentato per lui i volti della morte. Scacciò quei pensieri che accentuavano gli effetti di una tristezza provata sin dal mattino. Gettò una manciata di monetine verso il cielo. Il ragazzino, felicissimo di quella manna, scomparve: si era appoggiato al predellino della carrozza e ora, con una capriola, saltò ricadendo in piedi per intrufolarsi in mezzo alla folla alla ricerca di altre monete…»