Le carte volano
Serena Maffia
Passigli Poesia
«… Serena Maffìa scrive versi assolutamente non politici (un tempo si sarebbero detti anarcoidi), l'esterno non la riguarda minimamente, sono poesie di saggio egoismo, benedette da una cantabilità nativa, non legate a nessuna gabbia metrica anche se le ‘tentazioni’, in questo senso, non son poche. Una freschezza e un'inventiva notevoli: ‘Come faccio a illuminarmi? / Dimmelo tu: Non vado a watt.’ e un gioco ironico che lega, come un filo rosso, tutta la raccolta. Il paesaggio che traspare è vivo e originale, pieno di figurine, di gesti, di affermazioni e dinieghi. Ogni tanto qualche grande del passato appare e scompare: Saffo, Caravaggio… La vitalità scompagina e dissolve ogni residuo pessimismo; il canto, al contrario di tanti scrittori di versi suoi contemporanei, sconfigge il piagnisteo».
Dalla prefazione di Attilio Lolini
Nata in Calabria nel 1979, Serena Maffìa vive e lavora a Roma. Giornalista, collabora con diverse agenzie di stampa e riviste italiane e straniere, è condirettore del mensile «Mosaico Italiano» pubblicato da Comunità (Rio de Janeiro - Brasil), e condirettore della rivista «Polimnia» (Lepisma, Roma). Nell’ambito della poesia, ha precedentemente pubblicato Il ragazzo di vetro (2005) e Sradicherei l'albero intero (2006, Premio Approdi d'autore e Premio Giuseppe Sunseri). Molto attiva anche nel campo della scrittura teatrale e cinematografica, ha firmato diverse regie, collaborando inoltre con Rai3, Rai Educational e con le reti Mediaset. Fra le altre sue pubblicazioni: La casa di gesso (2004, Premio Cultura del Consiglio dei Ministri), Mostropoeta (2007, Premio Cultura Donna in Campidoglio), Sveva va veloce (2009). Sue opere sono state tradotte in francese, spagnolo e polacco.