Disponibile dal 24 ottobre 2025
Daniele Cavicchia
Il corpo disabitato
Prefazione di Raffaele Manica
15,00 €
Sinossi
«Uno dei modi in cui si manifesta e prende forma la poesia di Daniele Cavicchia sta nel porsi domande radicali quasi senza volerne aver l’aria; un altro modo sta nel rispondere a queste domande con una stringata quanto nervosa pacatezza (sempre lì lì forse pronta a tradursi in una sorta di ira senza tratti fisici, e invece sedata). Le due cose vengono a dire intanto di un’attitudine inquieta verso le cose della vita, del mondo e di ciò che è prima e dopo la vita e prima e dopo il mondo; poi vengono a dire di una saggia rassegnazione di fronte all’ininterpretabilità di ciò di cui si chiede (per sapere, sempre, mai per avere); infine ci dicono del tormento (preesistente e convivente) nel viaggio verso ciò che convenzionalmente chiamiamo saggezza.
Prendiamo le venti stanze che costituiscono il poemetto in apertura: “Il corpo disabitato”. Si tratta di un insieme talmente sfaccettato che ora ci appare in un modo ora nel modo opposto: un poemetto sapienziale contro un diario – per quanto misterioso – di cose quotidiane che si mostrano parzialmente e sempre un po’ trasfigurate. E lo stesso avverbio messo a incipit sembra far derivare tutto il componimento da un inizio che non ci viene detto; o sembra mostrarci tutto come un dialogo del quale abbiamo perduto la prima parte. Oppure, infine, siamo proprio noi quel tu al quale si rivolgono le parole, e ce ne accorgiamo proprio nel momento in cui cominciamo a leggere, prendendo corpo in quel momento?…»
Dalla prefazione di Raffaele Manica
L’autore
Daniele Cavicchia è nato a Montesilvano (Pescara). Ha collaborato con «Il Messaggero», «l’Informatore Librario» e con altre riviste. È segretario organizzatore del premio di saggistica “Città delle Rose” (Roseto degli Abruzzi) e ha diretto per diverse edizioni il festival “Moto Perpetuo” (Pescocostanzo).
Tra le sue pubblicazioni di poesia, ricordiamo le cinque raccolte già apparse in questa collana: “La malinconia delle balene” (prefazione di Mario Luzi, 2004), “Dal libro di Micol” (prefazione Marco Tornar, 2008), “La signora dell’acqua” (prefazione di Sergio Givone, 2011), “La solitudine del fuoco” (prefazione di Dacia Maraini, 2016), “Il guscio delle cose” (prefazione di Eugenio Borgna, 2019). Diversi i riconoscimenti ottenuti e diverse le traduzioni di sue poesie, anche di intere raccolte. Come narratore, le sue più recenti pubblicazioni, apparse per le edizioni Di Felice, sono “Zeta l’ultima della fila” (2018) e “Le tre verità” (2020).