Nel deserto dell’ora
Silvio Mignano
Passigli Poesia
«Il nuovo libro di Silvio Mignano porta un bellissimo titolo: se il deserto sia quello dell’ora, ossia della partizione di tempo che dobbiamo quotidianamente riempire di vita, oppure quello del nunc, dell’oggi, dell’adesso, è – forse – chiarito solo molto avanti nel libro, in un testo importante, "Dipingere nell’amnesia": ma in realtà credo che le due interpretazioni possano convivere. Il libro tiene fede alla bellezza e al molteplice significato del suo titolo, in quanto anche questo terzo libro di Mignano è pieno di nunc e di hic (la terza delle quattro sezioni, d’altronde, si intitola "Occupare spazio"): dei tanti luoghi evocati, vissuti, letti, riletti e interpretati, nella vasta esperienza della vita (anzi, delle tante vite) dell’autore, ma anche dell’intreccio tra luoghi e tempi, lontani ma non remoti, tutti presenti alla vigile volontà di una voce spesso, più che lirica, narrante di tenere insieme le fila, di contemplare la sopravvivenza dolorosa ma certa nel “deserto”…»
Dalla prefazione di Rossano Pestarino
Nato a Fondi nel 1965, Silvio Mignano ha già al suo attivo diverse opere, a cominciare dai romanzi pubblicati con Fazi ("Una lezione sull’amore" e "Le porte dell’inferno") e con Robin ("La favola del mercante Docibile e della principessa siriana" e "Pilar degli invisibili"), fino al più recente "Il danzatore inetto" (DeriveApprodi). Le sue precedenti raccolte poetiche sono: "Taccuino nero per il viaggio" (Caramanica, 2003), "Non abbiamo uno sceneggiatore di scorta" (2009), "La nostra ribelle buona educazione" (Premio “Sertoli Salis Grytzko Mascioni”, Manni, 2011) e "I Venerdì Santi", uscita in questa nostra collana di poesia nel 2017 (traduzione integrale in lingua spagnola, a cura di Igor Barreto, Miami, Alliteration; e traduzione parziale in lingua romena, a cura di Eliza Macadan, Bucarest, Eikon). Tra le altre sue pubblicazioni, le fiabe de "Il regalo del rinoceronte" (Manni) e i racconti di "El Bolígrafo Boliviano" (Robin). È anche autore, con lo pseudonimo di Mario Cabrera Lima e insieme a Claudio Del Punta, della sceneggiatura del film "Haiti Chérie", vincitore del Premio giuria giovani a Locarno nel 2007 e del Premio per la sceneggiatura al Festival di Mons nel 2008. Diplomatico di carriera, è attualmente l’ambasciatore italiano in Svizzera.