Salmi metropolitani
e altri versi
Michele Brancale
Passigli Poesia
I Salmi metropolitani di Michele Brancale furono salutati alla loro uscita nel 2009 da Antonio Tabucchi come espressione di una voce altra, che «per chi riesce a sentirla ha un codice sonoro di altissima intensità ma che non è udibile da nessun altro perché non viene da fuori, viene da dentro». È la voce della poesia che «non appartiene alla geometria con cui dobbiamo misurare il reale, viaggia su frequenze diverse, attraversa l’opacità di ciò che chiamiamo “evidenza” aprendo fessure in tutto ciò che ci circonda, introducendo un altro senso». Questo scritto di Antonio Tabucchi accompagna ancora questa nuova edizione dei Salmi metropolitani; e abbiamo voluto conservare anche la breve e acuta nota introduttiva di Paolo Ruffilli, che ne coglieva subito l’originalità nel continuo rimando tra «dimensione personale e corale, tra osservazione e senso di grazia, tra descrizione e invocazione», alla ricerca di «un senso possibile e condiviso di umanità». Dieci nuovi componimenti inediti, di registro diverso, completano questa nostra edizione, arricchendo ulteriormente una lettura di eventi e di situazioni che, iniziata appunto con i Salmi metropolitani, era poi proseguita con la raccolta Rosa dei tempi, apparsa in questa stessa collana nel 2014.
Michele Brancale è nato in Basilicata nel 1966 e vive a Firenze. Oltre ai Salmi metropolitani, la cui prima edizione è del 2009, ha pubblicato le raccolte La fontana d’acciaio (2007), La perla di Lolek (2011), A regime di brezza mite (2012) e, in questa nostra collana, Rosa dei tempi (con prefazione di Gianni D’Elia, 2014) e L’apocrifo nel baule (con prefazione di Roberto R. Corsi, 2019). Tra le altre sue pubblicazioni, i racconti di Soave e invecchiato (2007) e Il braccialetto di Toledo (2012), e il romanzo Esodo in ombra (2016). Si occupa di cronaca e critica letteraria per quotidiani e riviste come «QN», «Avvenire» e «Gradiva».