Una pantera nel guanto
Emily Dickinson
Passigli Poesia
Il libro:
Se è vero, come scrive Masolino d’Amico nella bella prefazione a questo volume, che chi legge le poesie della Dickinson in traduzione è portato inevitabilmente a pensare a forme aperte, mentre in realtà «l’originale è sempre costretto in uno schema preciso, e vorrei dire rigido, se l’orecchio finissimo e originale dell’autrice non lo variasse continuamente con piccole strepitose invenzioni», è anche vero che la traduzione che qui presentiamo di una scelta di queste poesie – in certo senso in prima traduzione italiana, in quanto la lavorazione del nostro volume ha casualmente coinciso con l’uscita dell’opera omnia nei Meridiani Mondatori – rappresenta a nostro avviso una straordinaria prova di fedeltà e, insieme, un adeguamento allo stile della grande poetessa americana di assolutamente non comune resa espressiva.
La scelta, poi, di Adriana Seri, se certamente è motivata dal desiderio di poter offrire una parte della produzione della Dickinson pressoché sconosciuta al lettore italiano, è non meno indicativa di una maniera ‘totale’ di leggere la sua poesia; una maniera che tende a rifiutare le categorie di ‘maggiore’ e ‘minore’ all’interno di un’ispirazione certamente varia – che non esclude affatto, come giustamente nota Masolino d’Amico, l’umorismo, e non di rado l’allegria – ma vissuta nella sua totalità con una partecipazione che forse non ha eguali nella storia della poesia moderna. Perché la Dickinson, e citiamo ancora Masolino d’Amico, non è mai autrice di frammenti… Ciascuna delle sue poco meno di 1800 poesie è un universo chiuso, una pietra solitaria, una crescita organica affatto indipendente dalle altre», che richiede, come tale, «la stessa intensità di attenzione».
Il brano:
«Fosse lei stata il Vischio
E io la Rosa –
Vistosa sul tuo tavolo
La mia vita vellutata finirei –
Poiché io sono dei Druidi,
E lei è della rugiada –
Adornerò l’occhiello della Tradizione –
E la Rosa ti mando.»