Il libro:

Questo volume raccoglie tutte le opere di Marina Cvetaeva legate a Rainer Maria Rilke, il poeta prediletto su tutti, che Marina non poté mai incontrare ma che entrò nella sua vita con la potenza di un turbine. Oltre infatti al rapporto epistolare fra i due - e anzi, tra i tre, perché è a un altro grande poeta, Boris Pasternak, che si deve la loro amicizia - quell'incontro letterario fece sì che Rilke dedicasse alla Cvetaeva la grande elegia dell'8 giugno 1926, e che Marina, ben oltre la scomparsa del grande poeta praghese avvenuta il 29 dicembre 1926 nel sanatorio svizzero di Val Mont, continuasse a rivolgersi a lui in una serie di opere che sono fra le più intense e importanti nella sua produzione, sia in versi che in prosa. Non opere dediacate a Rilke, ma come scrive la stessa Cvetaeva, veri e propri colloqui con Rilke, e ancora di più: "la presonanza e la risonanza - in me - della sua morte". Così, da questo punto di vista, i grandi poemi si illuminano di una luce ulteriore e forse più netta; e con le meno note ma bellissime prose vanno a costituire un originale insieme di straordinaria forza espressiva.