La memoria della terra

Joy Harjo

Passigli Poesia

A cura di Laura Coltelli

Anno :2021

Pagine :288

Prezzo :28,00€

ISBN :9788836818532

«... Autrice di nove volumi di poesie, studi sulla letteratura nativa e libri per bambini, premiata con prestigiosi riconoscimenti, Joy Harjo si è ormai affermata come una voce potente non solo tra i poeti indianoamericani, ma anche nel più vasto panorama della letteratura americana contemporanea. Nella complessa densità di questa nuova raccolta, che molto ha contribuito a consolidare la sua reputazione di artista e a favorire la nomina di Poet Laureate degli Stati Uniti, il viaggio fisico “in questo paese terrificante di bellezza” conduce il lettore in un percorso ancora più preciso attraverso la storia indiana, dalla nativa Oklahoma all’Alaska, alla California, alle Hawaii, nella stessa infinitezza dello spazio americano, luoghi perduti e sempre ritrovati nel rapporto indistruttibile con la terra, con gli antenati, con una cultura da preservare nella catena generazionale...
La musica accompagna questa poesia, una fusione di ritmi e sonorità – stomp dance and songs dei Creek, canti Forty Nine, ninnenanne tradizionali, blues e jazz – fino all’incantatorio battito dei tamburi cerimoniali. Un viaggio dunque anche musicale, e nonostante che Joy Harjo cambi di proposito la citazione al negativo della canzone country di Bob Willis in un momento particolare della sua vita – “non portarmi a Tulsa. / Posso sposare solo la musica” ("Noi c’eravamo quando il jazz fu inventato") –, il percorso intrapreso conduce alla fine proprio alla città nativa, un coming home che è riconquista di identità e della propria terra...»

Dalla prefazione di Laura Coltelli

 

Joy Harjo (Tulsa, Oklahoma, 1951), 23rd Poet Laureate degli Stati Uniti, appartiene alla nazione degli Indiani Mvskoke (Creek Indians) ed è una figura di assoluto rilievo nel panorama della poesia americana contemporanea. Dopo aver frequentato corsi di pittura allo Institute of American Indian Arts di Santa Fe nel New Mexico, si trasferisce nello Iowa dove nel 1979 consegue il Master of Fine Arts e, tornata nel Sud-Ovest, è costretta ai più umili lavori per mantenere se stessa e i figli. A seguito della pubblicazione delle sue prime raccolte e soprattutto di "She Had Some Horses" (1983), inizia a insegnare Creative Writing in varie università americane. È autrice di nove volumi di poesia – tra cui "How We Became Human" (trad. it. "Un delta nella pelle", Passigli, 2017) –, lavori teatrali, libri per bambini e due memoir: "Crazy Brave" (trad. it. Ibis, 2014) e il recentissimo "Poet Warrior". L’ultima raccolta poetica, "An American Sunrise" (2019), ha ricevuto lusinghieri riconoscimenti da parte della critica e dei numerosissimi lettori, tanto che il volume viene indicato nelle varie classifiche dei più importanti quotidiani come un “National Bestseller”. Molto attiva nell’ambito della propria comunità etnica, a lei si deve il progetto e la pubblicazione, in qualità di curatrice, di due antologie dedicate alla produzione poetica di scrittori indiani di varie generazioni. Sassofonista a livello professionale con un suo gruppo, ha inciso sette album, l’ultimo dei quali è "I Pray for my Enemies". Ha ricevuto prestigiosi premi come il Ruth Lilly Prize dalla Poetry Foundation, il Wallace Stevens Award dall’Academy of American Poets, due NEA Fellowships, e la Guggenheim Fellowship. Recentemente è stata nominata “chancellor” della Academy of American Poets, nonché membro del Board of Directors Chair of the Native Arts & Cultures Foundation e della American Philosophical Society. Attualmente vive e lavora in Oklahoma dove le è stata conferita la Tulsa Artists Fellowship.