Crisi e futuro della democrazia
Yves Mény
Fuori collana
Il libro:
Mai come oggi la democrazia è apparsa come l’ideale universale di governo. Ma, purtroppo, il concetto e la realtà della democrazia sono stati sfruttati per scopi poco nobili. Più la democrazia sembra non avere rivali, più diventa una parola vuota di significato che si presta a tutte le manipolazioni politiche. In questo nuovo libro-conversazione, Yves Mény, continuando a dialogare con il giornalista Renzo Cassigoli dopo Tra utopia e realtà. Una costituzione per l’Europa (Passigli Editori, 2000), riflette sulla crisi di una democrazia che sembra andare in pezzi di fronte ai mutamenti epocali. Può essere ancora chiamato democrazia un sistema politico indifferente alla solidarietà? Può essere democratico un paese dove le scelte fondamentali sfuggono dalle mani del popolo? Si può imporre la democrazia con la guerra? Si può conciliare il rispetto delle regole democratiche con la lotta al terrorismo?
In questo libro Yves Mény parla dell’Occidente e, in particolare, dell’Europa, giunta a un passaggio cruciale della sua costruzione che impone una scelta tra la dimensione economica e di mercato e la dimensione politica. In questo contesto Mény riflette sul futuro della democrazia e si interroga sul possibile avvio – dopo il demos ateniese e la rivoluzione del 1789 – di una terza fase democratica a dimensione di un mondo globale e più giusto.
L'autore:
Yves Mény, nato in Bretagna, docente di Scienza Politiche nelle università di Reims, Paris II e all’Istituto di Studi Politici di Parigi, ha diretto il Centro Robert Schuman dell’Istituto Universitario Europeo, del quale è attualmente Presidente. Ha pubblicato ultimamente Populismo e democrazia (Il Mulino, 2003) e Democracies and the Populist Challenge (Palgrave 2002, Houndmills and New York).
Renzo Cassigoli, giornalista de «l’Unità», è autore di libri-intervista con Giovanni Michelacci, Paolo Barile, Renzo Piano, Giuliano Toraldo di Francia, Eugenio Garin, Romano Bilenchi e Mario Luzi.
Il brano:
«…la democrazia si estende sempre più nel mondo. Non c’è dubbio su questo. Basta guardare all’Europa, che solo settanta o ottanta anni fa poteva contare un pugno di democrazie concentrate nei Paesi scandinavi, in Belgio, Olanda, Lussemburgo, in Francia e in Inghilterra, mentre il resto del continente era dominato da regimi totalitari e da dittature. Nessun paragone, quindi, con l’attuale situazione…»