Del cielo e le sue meraviglie, della terra e le sue miserie
Homero Aridjis
Passigli Poesia
Di padre greco e madre messicana, Aridjis pare sintetizzare nella sua opera tutta una serie di miti e culture anche apparentemente distanti e contrastanti; nelle sue pagine pulsa sempre però una storia viva, nella quale anche la cronaca, spesso violenta, si apre a risvolti metafisici, in un continuo dispiegamento di forze tra il bene e il male. Ne risulta un universo poetico e narrativo complesso e affascinante, un immenso crogiolo di immagini ai quali il poeta attinge, di volta in volta, per rappresentare meraviglie e miserie del nostro mondo. In questo quadro, Del cielo e le sue meraviglie, della terra e le sue miserie, che è l'ultima raccolta di Aridjis, si presenta come una vera e propria summa della sua scrittura: tutti gli elementi paiono confluirvi in un grande affresco universale, in un'opera veramente 'totale', alla ricerca di quel punto di unione e di comunione che costituisce l'humus militante non solo dell'opera, ma della sua stessa vita. Né, d'altra parte, possono mai mancare gli accenti più intimi, perché la poesia di Aridjis, come ha scritto Juan Ruffo, «è un simbolo dell'amore, nel suo significato più nobile»; è questo amore che costituisce il ponte tra terra e cielo, ed è attraverso di esso che la poesia di Aridjis «accende la realtà delle immagini, facendo della vita una sorella del sogno» (Yves Bonnefoy).