Diario di un cacciatore

Miguel Delibes

La Grande Biblioteca

Traduzione e note di Rosa Rita d'Acquarica

Anno :1998

Pagine :192

Prezzo :9,90€

ISBN :978-88-368-0742-0



Il libro:
In un'intervista apparsa tempo fa sul giornale francese "Le Monde", Miguel Delibes (nato a Valladolid nel 1920, premio Cervantes nel 1993) si definiva scherzosamente 'un cacciatore che sa scrivere'. Ma il Diario di un cacciatore (Premio Nazionale di Letteratura) è, a dispetto quasi del titolo, un vero romanzo. Ed è il romanzo di un grande scrittore, certamente uno dei maggiori della letteratura spagnola contemporanea. Il protagonista Lorenzo, bidello in una scuola, contempla il mondo con la sua lucida intelligenza di ragazzo di paese e racconta a se stesso le cose che gli accadono. La sua esistenza, per quanto umile e angusta, è arricchita da un belligerante ottimismo e da una chiara coscienza della propria dignità. Ed è la caccia la passione che riesce a sottrarlo alla noia quotidiana, e che gli riempie l'anima di piacere anche nei giorni meno fortunati. Delibes costruisce attraverso gli occhi di questo personaggio un romanzo davvero straordinario, divertente - a tratti persino esilarante - e commovente insieme; e fa di Lorenzo, il più autobiografico dei suoi personaggi, una delle figure più intense e vive della narrativa spagnola dei nostri giorni.

L'autore:
Miguel Delibes (nato nel 1920) rappresenta probabilmente il caso di maggiore disattenzione della cultura italiana verso la narrativa spagnola del Novecento. Scrittore di grandissimo valore, oltre che di notevole levatura morale, ha ormai raggiunto in patria un'importanza pari, se non superiore, a quella del Nobel Cela: in Italia invece le scarse traduzioni delle sue opere si sono disperse senza che gli venisse prestata una più approfondita attenzione, forse perché Delibes è sempre stato personaggio lontano dalle facili mode e perché il suo mondo narrativo è sempre stato popolato da personaggi difficili, spesso scostanti, marginali, fuori da troppo facili schematismi. Di Delibes la Passigli Editori ha pubblicato anche Signora in rosso su fondo grigio e Lettere d'amore di un sessantenne voluttuoso.

Il brano:

«15 agosto 1954, venerdìFinalmente ho lasciato l'Istituto. Casco proprio in piedi, perché qui le classi non fanno i doppi turni e non c'è il doposcuola. Vedrò di ingegnarmi per guadagnare qualche soldo nel pomeriggio.Don Basilio, il direttore, mi ha accolto bene e mi ha fatto un discorsetto. Gli ho chiesto della casa e lui mi ha risposto di aspettare una settimana perché ora ci sono gli imbianchini. Alla mamma non piace questa storia del trasloco. Dice che preferirebbe morire dove ha vissuto per trenta anni. Le solite manfrine che fanno tutte le vecchie. Alla fine sono riuscito a convincerla con la cosa dell'affitto. […]»