Eleonora
Francesco Serrao
Passigli Poesia
Il libro:
«Francesco Serrao, nel cammino del suo viaggio verso una personale verità creativa, ha toccato le pianure del romanzo, gli improvvisi picchi della poesia: equanime, non ha voluto scegliere, ma certo è che, se si debba qualificarlo, lo si direbbe poeta. Questa Eleonora, nel suo ritmo ‘narrativo fantastico’ (uso il termine, un po’ come i musicisti, sotto quali stelle siano nati non importa, scrivono in cima ai loro fogli) Eleonora, dicevo, se non è una raccolta di poemetti in prosa né un romanzo in versi di lungo respiro prosastico, come chiamarla? Perché non ballata?
Con una punta di apparente snobismo l’autore ha diviso il libro in ‘puntate’. Ma c’è una ragione, e non oseremmo dargli torto: egli pretende che seguiamo lo svolgersi labirintico della storia, come tante storie scritte prima, storie di un viaggio, vuole che non ci soffermiamo troppo, presi dal suo fraseggiare, dall’incipit, così affascinante, ‘Nel sogno tutto era chiaro e scritto a lettere azzurre e violacee…’, allo speculare, incantevole finale: ‘e vendemmie, raccolti, e fieno a primavera avvenuta e rugiada di vento tuo è il volto Eleonora (..) tue le erbe per la tua venuta… e rugiada di vento, primavera avvenuta tuo è il vento, Eleonora, tua la veste del tempo, esili, le erbe annunciano la tua venuta’.
Non cercate di correggergli l’interpunzione, non cancellategli le ripetizioni, lasciatevi andare. Eleonora è un libro singolare, ‘altro’, fra i tanti che ci assediano, ‘tutto scritto in lettere azzurre e violacee’.»
Attilio Bertolucci
Il brano:
«… e tutto era passaggio di stagione attonito ammutolito dal colore adesso appassito e senza senso, senza nome, della «primavera» che smetteva di incidere la sua sapienza sovrana/il suo alitare/di azzurro verso l’aria il suo promettere fiori…»