Gli eroi sono partiti
Francesca Mazzotta
Passigli Poesia
Che cos’è la felicità lirica? Accade quando suoni e significati si sposano armoniosamente per generarla, nel farsi di un corpo amoroso di parole per offrirlo alla compresenza dell’ascolto. Questa la beanza – dove i criteri vaporosi del sonno ci orientano nei crateri annebbiati del senno alla ricerca della perfezione luminosa – del sacrificio che qui interpella poeta e lettore nell’offerta eroica di un corpo di parole. Come insegnano Cristina Campo e i numerosi padri letterari di ogni tempo delle lingue toscane di cui questa poesia si nutre, la felicità lirica è imperdonabile, perché fa del dolore alcunché di cantabile in endecasillabi, settenari, novenari perfetti da opporre al silenzio, per risalire dal buio condotti dal canto. La poesia di Francesca Mazzotta piange senza stonature, «è rito e ritmo, ovvero solamente / misura che cadenza la paura», con mestizia elegiaca, con nostalgia malinconica. Il criterio eroico è non perdere il ritmo di una versificazione minuziosamente cesellata e ricercata durante l’esercizio della parola. Un esercizio muscolare e raffinato, ma non estetizzante, affettivo piuttosto, che allontana lo sguardo dal limite del sé e si apre.
Rosaria Lo Russo
Francesca Mazzotta è nata a Firenze nel 1992. Si è laureata in Italianistica all’Università di Bologna con una tesi sul poemetto novecentesco ed è attualmente dottoranda presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha vinto il premio “InediTO”, mediante il quale ha pubblicato il suo primo libro di poesie "Reduci o redenti" (2016), e il premio “Solstizio” per l’opera prima (2018). Nel 2018 ha pubblicato "Umbratile", prosimetro scritto con Luca Saracino. Suoi testi poetici e recensioni sono comparsi su blog come Perigeion, MediumPoesia, formavera e riviste come «Poesia», «Atelier», «Poesia del Nostro Tempo», «Nazione Indiana», «Nuovi Argomenti».