I misteri di Madrid

Antonio Muñoz Molina
Passigli Narrativa
Il libro:
I misteri di Madrid costituisce una sorprendente eccezione nell’opera di Antonio Muñoz Molina. Gli appassionati di questo grande scrittore spagnolo vi scopriranno un lato insospettato della sua vena: una felicissima ironia, un gusto sottile del divertissement, una prospettiva narrativa che evoca Boccaccio.
La vicenda di Lorencito Quesada, corrispondente di un piccolo giornale di provincia nella ancor più provinciale cittadina di Mágina che, a seguito del furto di un crocifisso veneratissimo nella regione, viene spedito ad indagare nella tentacolare Madrid dei giorni nostri non ricorda forse le disavventure di Andreuccio da Perugina? E come non pensare al Boccaccio di frate Cipolla quando le indagini di Quesada lo portano all’interno dell’incredibile mondo del collezionismo di reliquie religiose? Ma questi sono solo l’inizio e la fine del romanzo: tra questi due termini, si muove infatti un turbine di indimenticabili personaggi, dal famoso cantante popolare, alla bellissima Olga, conturbante ballerina di sexy-bar laureata in psicologia, a Pepín Godino, provinciale come Quesada, ma che a Madrid si dà il tono dell’uomo di successo nel mondo dei media. Filtrati dagli occhi ingenui di Lorencito, che insegna catechismo in parrocchia e che per giustificare la sua assenza alla madre con la quale vive adduce la sua partecipazione ad un Congresso Eucaristico, i protagonisti di questo affresco corale ci aiutano a scoprire la dimensione della follia della nostra civiltà urbana e di un paese ancora in bilico tra tradizionalismo e supposta modernità.
L'autore:
Di Antonio Muñoz Molina (Ubeda, 1956) la Passigli Editori ha già pubblicato i romanzi Il custode del segreto, Beltenebros, Beatus Ille e In assenza di Blanca. Tra le altre sue opere tradotte in italiano, ricordiamo L’inverno a Lisbona, Plenilunio, Carlota Fainberg, Sefarad e la raccolta di racconti Niente dall’altro mondo.
Il brano:
«Battevano le undici di sera all’orologio della piazza del General Orduña, adesso piazza Andalucía, quando Lorencito Quesada, corrispondente nella nostra città di «Sigladura», il giornale della provincia, si fermò davanti alla porta della sacrestia della chiesa del Salvador, in un vicolo alle spalle di piazza Vásquez de Molina, senza avere il coraggio di bussare alla porta, quantunque si intravedesse una luce dall’interno e sapesse di essere atteso. Aveva la sensazione di trovarsi sul punto di cogliere un imminente e glorioso successo giornalistico. Fino ad allora, non ricordava più da quanti anni, gli era sfuggito ostinatamente, e non per colpa sua, né per mancanza di vocazione o capacità, ma per il maleficio di quelle meschinità che sono il pane quotidiano nelle province più arretrate…»